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Cosa succede in un racconto? Viaggio semiserio dietro le quinte

Da Marcofre

sassello centro

Già, che succede in un racconto? Quali sono le forze OSCURE che agiscono dietro le quinte? Chi le manda? Chi le paga?
Davvero tutto è in mano a 7 vecchi che vivono in un bunker in Svizzera, e da lì tirano le fila di tutto?
E soprattutto: se queste fila si spezzano, chi chiamano a riannodarle?

Come dicono quelli bravi: Una premessa

Innanzitutto: mica posso star qui a scrivere cosa succede dietro le quinte dei racconti (in senso generale), ma posso solo raccontare cosa, secondo me, succede dietro le quinte dei miei. Che poi è un modo elegante e molto chic per parlare di quello che provo a fare. Il vantaggio di chi smercia la sua opera in televisione, rispetto a chi lo fa su un blog, è che il tenutario del blog (nel caso ti fossi distratto: io), arriva subito al dunque.
Non deve far finta che gli freghi qualcosa di quell’omicidio, della crisi economica o di quella siriana.

Come tutto ha inizio (be’, quasi tutto)

Quello che mi interessa è vedere come certa gente se la cava quando finisce in un angolo. E questo mi pare che si sia già capito. Ma questo è il primo livello, se così posso scrivere; è evidente anche a un povero paracarro sulla strada che conduce a Mioglia che nessuna persona sana di mente si mette a scrivere qualcosa se non ha qualche interesse per il personaggio.
Come dici? Che in realtà molta gente scrive, eppure non gliene importa un fico secco della grammatica italiana, figuriamoci allora del protagonista, della storia, dei dialoghi? Lo so bene, ma che ci posso fare? Io ragiono su come si dovrebbe fare, secondo me.
Tutto qui?

Perché c’è un livello SUPERIORE

Be’, no, non è tutto qui. Da un bel pezzo mi sono reso conto, complice anche certe letture, che sono interessato a ben altro. C’è un livello SUPERIORE nelle mie storie (lo scrivo tutto maiuscolo perché fa la sua bella figura), ma bisogna fare in modo che il lettore non se ne renda conto subito.
Perché se ti dico, o ti faccio capire:

Caro lettore. C’è un dietro le quinte, in queste storie, che non puoi nemmeno immaginare!

Sai che succede?
Che tu vai a cercare dietro le quinte, e ti perdi lo spettacolo. E lo spettacolo non è dietro le quinte, ma sul palco.
La difficoltà nel narrare le storie, soprattutto oggi, è che parecchia gente, se non gli fai capire che c’è “ben altro”; se non ammicchi, se non fai intendere che insomma, ci sono forze in gioco che nemmeno immagini, e che se ne stanno ammucchiate dietro le quinte, si sente defraudata.
Tutta gente, purtroppo, che ha perso il gusto di leggere una storia, e basta. E non sto dicendo che una storia deve piegarti in due dalle risate, altrimenti lascia perdere, passa ad altro. Dico che una storia si deve leggere. Che mentre tu leggi, devi sentire il piacere di una storia narrata bene.
In questo, Charles Dickens era un maestro ancora adesso insuperato. Da lì si dovrebbe partire, e imparare.
E adesso la domanda da 1 milione di dollari.
Marco Freccero, ci riesce?

La tensione si taglia col coltello


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