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Cosa ti aspetti dal tuo libro?

Creato il 08 gennaio 2014 da Cronachedallalibreria @MarinoBuzzi
Parto da una telefonata che ho ricevuto ieri in libreria. Si tratta di uno scrittore che mi chiedeva, con fare piuttosto agitato, come mai il suo libro, pubblicato a dicembre 2013, non si trovava in nessuna libreria. Chiedo la casa editrice, è una di quelle che non ha una distribuzione. Gli spiego le cose come stanno e lui, indignatissimo, mi dice: “Quindi che devo fare per vedere il libro in libreria? Devo picchiare i librai”?Come mi ha suggerito Luca Fadda su Facebook: “Se fosse così facile, non avremmo più librai e al contrario le strade sarebbero piene di autori armati fino ai denti”. Prima di iniziare questa prima riflessione del 2014 devo avvertire le gentili e i gentili frequentatrici/ori del blog che mi trovo in un momento di pessimismo cosmico e che quindi non vi lascerò molte speranze.Detto questo e premesso che:I casi editoriali esistono, uno su un milione ce la fa, scrivere è la cosa più bella del mondo, seguite sempre i vostri sogni, non arrendetevi mai, non ascoltate i librai acidi e gli scrittori falliti, la casa editrice che vi ha pubblicato è sicuramente la migliore del mondo, il vostro libro vale, voi valete, il self publishing è cosa buona e giusta, magari siete una/o di quelle/i che pubblicano on line e vendono milioni di copie, pensate a un futuro luminoso, diventerete ricchi e famosi, Fabio Fazio vi sta aspettando e molto altro... cominciamo con la discesa negli inferi.L'ho detto milioni di volte (parlo per le librerie di catena): non sono i librai a fare le cedole novità, noi possiamo ordinare i libri che vogliamo, certo, ma l'impianto iniziale non parte da noi. Il mestiere dell'agente, il gentile signore e la gentile signora che veniva in libreria a fare le “cedole” novità, ormai è estinto. Le decisioni vengono prese a livello centralizzato. Se avete pubblicato per una casa editrice grande e la suddetta casa editrice ha deciso di puntare su di voi perché il vostro romanzo viene considerato adatto al “mercato” state certi che faranno di tutto per farvi dventare un caso editoriale. Se siete fra le centiania di scrittori che pubblicano per una grande casa editrice che non ha puntato molto su di voi le cose potrebbero andare benissimo lo stesso, a volte vanno bene, in moltissimi casi non andranno poi così male, in altrettanti moltissimi casi venderete, se vi va bene, qualche decina di copie. Se avete pubblicato con una casa editrice medio piccola le difficoltà aumenteranno considerevolmente. Nessuno deve togliervi la soddisfazione nell'aver pubblicato, nessuno sta giudicando il vostro libro ma il mercato è saturo. SATURO. I libri rimangono in libreria 2 mesi ormai, se non partono nelle prime due settimane spesso finiscono in magazzino e stiamo parlando di libri che arrivano in quantità (le fatidiche pilette). I libri che arrivano in 1-2 copie hanno pochissima visibilità, moltissimi libri del catalogo di case editrici medio/piccole non arrivano neppure in libreria. Credetemi non la trovo una cosa positiva, la trovo una cosa ORRIBILE, così viene meno la bibliodiversità, ma dobbiamo prendere atto della situazione e sfido chiunque, editori compresi, a provare il contrario di ciò che sto scrivendo. E, ripeto, magari il vostro libro è splendido, non ne faccio una questione di qualità, e magari il vostro libro vende pure, forse andrà tutto benissimo. Mi vengono in mente due titoli, neppure semplici a dire il vero, L'Età dell'inconscio edito da Raffaello Cortina e Il grande racconto delle stelle edito da Il Mulino, due libri bellissimi che hanno anche venduto. Ma quanto hanno venduto? Il punto è che per alcuni editori (non parlo dei citati) già vendere 2000 o 3000 copie è un enorme successo. Per alcuni vendere 1000 copie è un ottimo risultato. Lo so che entrando in libreria siete abituati a vedere le fascette che sparano cifre altissime ma la realtà editoriale è ben diversa.Se poi la casa editrice per cui avete pubblicato non ha distribuzione è molto probabile che il vostro libro gli scaffali della libreria non li vedrà mai.Io sono cinico, lo ammetto. Lo sono diventato lentamente, giorno dopo giorno, imparando a conoscere il mercato editoriale sia come “scrittore” sia come addetto ai lavori.Quindi se volete accusarmi di cinismo fatelo, ne avete facoltà. Ma non facciamo gli ingenui, non facciamoci cogliere impreparati.Entrate in una libreria e guardatevi intorno: poco personale, molte librerie hanno puntato sui generi misti, molte pensano di risolvere il problema vendendo fettuccine e cappuccini. Molti editori sono scomparsi, molti altri sono al limite.Non si vive di scrittura. Se pubblicate con un editore decente (e in Italia pare che si debba già essere felici di questo) siete solo all'inizio del cammino.Forse dovete prepararvi a: non vedere un solo centesimo per il vostro lavoro, entrare in una libreria e non trovare il vostro libro, non avere un minimo di pubblicità, e molte altre cose poco piacevoli.Insomma chi non vorrebbe essere il caso editoriale dell'anno? E magari lo sarete, ve lo auguro di cuore.Ricordatevi però che se le cose andranno male picchiare il libraio non servirà a niente...

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