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Cosa vedo intorno a me

Creato il 09 febbraio 2010 da Nicolcurini
Cercando lavoro ti fanno sempre compilare dei formulari dove tra le varie piu o meno intelligenti domande [come: hai mai avuto problemi con la giustizia? sei ricercato dalla polizia del tuo Paese o di un altro? se si, perche'? sei mai stato implicato in atti terroristici?], c'e' anche la domanda: " con che etnia ti identifichi?". Domanda che ha un senso in Paese di duplice identita' etnica. Io non sapevo che scrivere, ero indecisa tra Marziana, Italica [che mi sembrava carina] e Latin-european [senza sapere che cosa voglia veramente dire, ma visto che sono italiana e ho il fidanzato sudamericano mi sembrava adeguata], e ho alternato nelle diverse applications le ultime due, forse per questo ho trovato lavoro in un ristorante italiano, dove sono entrata per conoscenze senza compilare nessuna application.
La popolazione neozelandese e' composta da bianchi di origine anglosassone, soprattutto inglesi e scozzesi, chiamati Kiwi e Maori, popolazione indigena della isola.
Questi ultimi passarono, nel giro di una generazione, da essere una cultura tribale a essere folclore per i turisti. Quello che rimane della loro cultura sembra solo un balletto in uno spettacolo mattutino del museo di Auckland, o in qualche visita guidata a uno dei loro villaggi. Un folclore triste, e melanconico.
Quello che vedo: Le famiglie Maori sono molto numerose, di cinque o sei figli, non sono esattamente conosciuti per essere dei gran lavoratori, anzi spesso vengono preferiti gli stranieri perche' sono piu' seri e puntuali nel lavoro e non si ubriacano la sera del giorno di paga. A Paihia, dove lavorai in un Hotel, ci pagavano il mercoledi, il giovedi mattina mancavano sempre due o tre ragazze che' la sera prima avevano esagerato con i rum e cola. L'alcolismo e' un problema concreto e diffuso, l'obesita' e' la Nuova Epidemia, tante famiglie si "appoggiano" sugli aiuti statali, i benefit, cosi' che anche con un lavoretto di 20 ore settimanali possono campicchiare. Lavoravo come housekeeper con altre ragazze per lo piu' maori, tutte molto giovani tra i 18 e i 22 anni, e alla mia domanda se facessero quel lavoro solo per l'estate, mi rispondevano che no, che lo facevano come lavoro fisso, perche' lavoravano poche ore, e guadagnavano il giusto necessario che gli permettesse di uscire il fine settimana. Nessuna aspirazione, poca e basilare educazione.
Ogni fine settimana, si possono vedere famiglie intere a far la fila in fish & chips [che con l'accento neozelandese suona:"fush & chups"], e poi tutti in macchina, parcheggiata di fronte al mare, a mangiare mezzo kilo di roba fritta a testa. La maggior parte di loro soffre di obesita', i ragazzi sono noti per essere rudi e quando sono ubriachi attacca-brighe. E' comune vedere ragazze giovanissime con bambini, a 18 - 19 anni il primo figlio, e tante senza un compagno. Ed e' normale.
Amano le macchine truccate, veloci e rumorose, la Nuova Zelanda ha poche autostrade, la normalita' sono strade con una corsia per direzione, nel mezzo della Natura, per le quali corrono da un paesino all'altro. Se non hai una macchina veloce, sei uno sfigato..
Lavoro ora con altre Maori, buona gente, ma sempre con un gran debole per l'alcool, e sempre con poca voglia di lavorare.
Parlando con una donna di 50 anni, amica del mio ex-coinquilino, di etnia Maori, le ho chiesto come mai la sua gente fosse cosi' arresa alla vita, e lei mi ha detto che sono vittima di razzismo nel loro stesso Paese, che essere bianco e far di cognome "Smith", non e' come essere nero e far di cognome "Hopuuka".
Come sempre la parte povera della popolazione e' la parte nera, ma credo che ci sia una tensione comune al giustificare i propri fracassi o la mancanza di iniziativa con "non faccio di cognome Smith", calandosi nella parte di vittime della societa', sbandierando di avere un "credito" con il proprio Stato per togliersi il peso di doversi realizzare, utilizzando il razzismo come scusa per arrendersi alla vita, non avere aspirazioni, interessi, non sfidarsi e spronarsi. Non cercano forse di giustificare il preferire fare niente tutto il giorno che il sudare per raggiungere qualcosa? Se l'aspirazione massima di un ragazzo maori non fosse solo quella di diventare cantate rap o giocatore di rugby, forse sarebbe diverso? Se utilizassero i benefit anche per andare all'universita' forse si sentirebbero meno ai margini della societa', ma di fatto non si sono adeguati alla parte di "vittime del razzismo" e hanno smesso di lottare per una propria posizione sociale, accontentandosi di tirare avanti e facendo molto affidamento sugli aiuti economici statali?
Ma io che sono italiana, dove i modelli piu' sociali sono l'essere "velina" per Lei e "giocatore di calcio" per Lui, dove regna la Dittatura della Bellezza, dove gli emigranti sono trattati come bestie, cosa posso dire? Io italiana, che ha un cretino mafioso al potere, come mi permetto?
Sono vittime della Storia coloniale, della quale portano ancora la ciccatrice, o una buona parte dipende anche da loro?
Forse entrambi..
In ogni caso, un giudizio me lo concedo: come sempre la colonizzazione britannica ha portato gran casini!

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