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Cosa viene dopo Zagreb?

Da Arturo Robertazzi - @artnite @ArtNite
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È trascorso un mese circa dalla presentazione di #eZagreb a Torino.

Un piccolo grande successo: con Aìsara abbiamo realizzato uno dei primi eBook arricchiti in Italia e il risultato è stato molto positivo. Tanti gli articoli e le interviste che ne hanno parlato – qui una rassegna stampa.

Il lavoro necessario a realizzarlo è stato spesso frenetico, difficile e ha coinvolto tutti i componenti della casa editrice. È stata per me un’esperienza “arricchente”, una parola importante di questi tempi.

Con #eZagreb si è chiuso un ciclo.

È così: quando nasce un romanzo si ha la sensazione di doverlo accompagnare, ché all’inizio non può andare da solo, sulle proprie gambe. Bisogna tenergli la mano, fare strada, seguirlo, ché vada nella direzione giusta. A un anno dall’uscita della versione cartacea di Zagreb, da quella mia prima presentazione al Salone del Libro di Torino 2011, posso finalmente distaccarmi.

Zagreb può camminare da solo.

Insieme siamo entrati in un mondo nuovo, quello delle parole, spesso affascinante, spesso deludente. Mi ha permesso, Zagreb, di conoscere tanti lettori, venire a contatto con giornalisti, altri autori, editori, BOT, blogger… Insomma, la mia vita, da quel maggio 2011, quando Zagreb è entrato nelle librerie, è cambiata. Ho fatto un primo passo, uno di milioni.

Cosa viene dopo Zagreb?

Cominciano a chiedermelo in tanti. E da qui rispondo a tutti. Sto scrivendo il prossimo romanzo. Ed è un po’ come ricominciare da zero.

Scrivere, continuare a scrivere, lo dico sempre, è al tempo stesso, l’unica regola che uno uno scrittore dovrebbe seguire, l’unica paura che dovrebbe assolutamente vincere. Una necessità: scrivere, continuare a scrivere.

Ogni romanzo è una montagna da scalare, ogni scalata è un’avventura a sé.

Ho ripreso a scalare. Ho cominciato a raccogliere appunti, costruire la trama, immergermi nella vita dei miei personaggi e intanto, i primi capitoli stanno venendo fuori. È un lavoro lento, spesso frustante, ma, beh, è questo che voglio fare.

La parola chiave è condivisione.

Utilizzerò gli strumenti della rete, da forum a blog, pinterest a twitter per condividere totalmente il processo di scrittura. Questo è lo scopo, vedremo poi come realizzarlo.

Facciamo un patto: io mi impegno a condividere i contenuti e il processo di scrittura del mio romanzo, voi a leggere. Che è questo che devono fare il lettore e lo scrittore di oggi: incontrarsi su ogni supporto.

Ps: nuovo romanzo, nuova vita, nuova foto profilo twitter. Dopo la foto con Zagreb, beh, scopro i miei baffetti anni ’20.

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