12 febbraio: e sono tre! Che cosa? Ma i mesi che sono passati dalla mia partenza, in quel "lontano" mercoledì di novembre. #ClamoreInAsia compie tre mesi (e non è ancora finito).
Potrei dirvi "mi sembra ieri che sono partita", "il tempo vola" e via dicendo con tutte le banalità possibili e immaginabili. Invece no: mi sembra di essere in viaggio da tantissimo tempo e a volte - addirittura - non mi sembra di essere in viaggio ma di stare vivendo la vita di tutti i giorni. Che insomma sia vita, non viaggio.
Insomma, è difficile da spiegare. Questo è un viaggio che non c'entra nulla con i miei viaggi precedenti; per dirla come fanno i fighi "questa è tutta un'altra storia".
Oltre a darmi tanto a livello di emozioni questo mio viaggio in terra d'Asia mi sta insegnando molte cose, su di me, sul mondo e sul genere umano. Forse è proprio ciò che adoro di più del viaggiare: imparare, fare esperienze, diventare nel nostro piccolo più saggi.
Viaggiando poi da soli e in modo indipendente le emozioni e la portata delle esperienze si amplificano. A tu per tu con noi stessi, fanno presto venire a galla le capacità o incapacità di gestire le situazioni (in viaggio, come nella vita, può capitare di tutto, bello e brutto), vengono fuori le debolezze, i lati nascosti del carattere, le attitudini e le preferenze. Viene a galla il proprio modo di essere.
Insomma, sto imparando a conoscermi meglio. Conoscere meglio me, ma non solo.
In viaggio ho imparato che..
- anche nelle situazioni più complicate e difficili da gestire una soluzione si trova sempre; spesso viene fuori da sola, spontaneamente;
- (conseguenza della precedente) non ha senso farsi prendere dall'ansia; take it easy e tutto andrà a posto;
- quello che da noi in Occidente può avere un dato significato, può non essere così in un'altra parte del mondo (vedi lo sputacchiare e il risucchio quando si mangia, assai diffusi da queste parti);
- in fondo non si è mai soli;
- con la contabilità sono un disastro (e non serviva andare fino in Asia per capirlo), ma con l'applicazione - convertitore di valute per smartphone sono bravissima;
- adoro la compagnia ma anche la solitudine; diciamo che una media tra i due è la soluzione perfetta;
- la mia frase preferita in viaggio è "Where are you from"? (sono forse un po' troppo esterofila?);
- (correlata alla precedente) preferisco dileguarmi quando sento che ci sono italiani nei paraggi (si sa mai che capiscono che sono italiana da come arrotolo i noodle);
- sorridere non costa nulla ed è contagioso;
- con gli individui di sesso maschile sono un disastro (ma anche di quello c'erano già indizi);
- meglio non portare con sé magliette bianche; dopo tre lavaggi sono da buttare;
- lo struccante per occhi potevo anche lasciarlo a casa visto che ho usato il mascara forse quattro volte;
- senza wifi do fuori di testa;
- il freddo mi indispone;
- adoro conoscere gli altri viaggiatori, ma il mio focus è prima sui locali;
- (conseguenza della precedente) gli sleeping bus non sono male, ma viaggiare sui mezzi locali con polli e pomodori al seguito mi piace da matti;
- dopo quattro giorni di mare "sclero" (come si dice dalle mie parti);
- non è vero che la birra fa venire la pancia, perché con tutta la birra che ho bevuto fin'ora a quest'ora dovrei andare in giro rotolando;
- il cibo asiatico mi piace, ma il cibo italiano... quanto mi manca! noi italiani con il cibo abbiamo proprio una fissa;
- ci sono posti nel mondo in cui si spazzolano i denti per delle mezzore (e lontano dal lavandino!); questa cosa mi ha sconvolta;
- gli uomini russano sempre più delle donne (non pensate male, l'ho constatato dormendo in dormitori misti);
- basta chiedere e si trova sempre qualcuno disposto ad aiutarti;
- noi italiani siamo fortunati: siamo bravi a gesticolare e questa cosa è utilissima per farsi capire con chi non parla la nostra lingua;
- se impari ad attraversare la strada a Saigon.. puoi attraversare (salvandoti) qualsiasi strada del mondo;
- la colazione salata proprio non riesco a farmela piacere (qualcosa di dolce please!);
- gli stereotipi sono fuori di moda;
- ok, sono italiana, ma il mondo è la mia casa;
- non bisogna aspettarsi niente dai luoghi o dalle persone: la soddisfazione sarà maggiore;
- non bisogna fare troppo affidamento alle descrizioni idilliache della Lonely Planet;
- quello che per il 99% delle persone è insulso, a me può piacere (lo so, non sono normale);
- non riesco a stare troppo tempo lontana da un tempio (buddhista);
- la meditazione mi piace e voglio cominciare a dedicarmici seriamente;
- a forza di fare e rifare lo zaino ogni volta è fisiologico perdere qualcosa per strada (e intanto la lista si allunga..);
- adoro i cambogiani;
- sto bene da sola;
- non riesco a stare troppo a lungo ferma: