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Cose che non dimentico. Ma non fare oggi ciò che puoi fare domani (tipo l'oroscopo).
Creato il 27 dicembre 2011 da Charlotteforever25Nemmeno che i Gemelli sono poco affidabili e che per distinguere il bene dal male ci vuole una certa attitudine. Non mi sono dimenticata di non indossare il pigiama, di idratarmi e di meditare sul cammino (ma non di rimuginare, quello mai). Non mi sono dimenticata che la notte è fatta per dormire, anche se certe notti sono fatte per scrivere, mentre altre per ballare e altre ancora per restare svegli a guardare la luna dal tetto. O ad immaginare come sarebbe avere un sacco lenzuolo di seta sulla luna.
Non mi sono dimenticata che centenari si nasce, per quanto alcuni hanno buone probabilità di diventare tali anche dopo. Non mi sono dimenticata che il tempo si comprime e si dilata in base a quello che si fa, che la parte più buona delle arance è la scorza e che la scorza è meglio se è ricoperta di cioccolato. Che non sono stanziale, ma questo può diventare un problema se già non lo è. Non mi sono dimenticata che voglio bene ai Cancro e soprattutto alle femmine del Cancro, che le Vergini mi fanno stranire, ma alla fine si fanno volere bene con i loro colpi di scena chiassosi. Non mi sono dimenticata che non bisogna mandare a quel paese quelli che ti contraddicono, piuttosto bisogna suggerire loro una meta esotica da raggiungere da soli. Che perdere la speranza è un peccato, ma che abbandonare un sogno è reato da pena di morte. Che la musica ci salverà, soprattutto quella buona. Che se vuoi puoi e che io voglio.
Che non lo so cosa succede domani e che mi farebbe più paura saperlo. Quindi non è che io mi dimentichi di organizzarmi: è proprio una scelta.
Non mi dimentico che le cose autobiografiche ad un certo punto sono terribilmente noiose, ma nemmeno che uno è libero di parlare se ha qualcuno che lo sta ad ascoltare. Che una stretta può togliere il respiro e che un respiro può farti fermare a ragionare. Che gli amici sui social network non sono amici perché gli amici hanno una faccia, un bicchiere in mano, un odore e pure un rotoletto de panza. Che i broccoli dello scorso Natale non dovrebbero ripresentarsi ora e che se lo fanno vanno bloccati all'istante. Che i Sagittari sono affidabili più degli Ariete ma che gli Ariete sfondano pure il muro di cinta dell'ambasciata americana a Luanda, mentre se un Toro non ti saluta è solo perché non ti ha riconosciuto visto che avevi il cappello. Che la poesia cerca amanti non seguaci e che dal baratro si esce sempre. Non mi sono dimenticata manco che la tua felicità non dipende da qualcun altro e se dipende da qualcun altro è troppo precaria per resistere agli urti.
Non mi dimentico che vi ho promesso che ho detto domani oroscopo, dunque domani sarà oroscopo.
Ma è stato Natale e a Natale c'è sempre qualcosa che ci siamo dimenticati di comprare e qualcos'altro che ci siamo dimenticati di assaggiare. C'è anche qualcuno che si è dimenticato di noi, ma non per questo è giusto che noi ci siamo dimenticati di qualcun altro. Che scrivere non significa nascondere tra le righe e che un cassetto può contenere molti più segreti. Che se lo fai oggi magari devi farlo pure domani o magari domani qualcuno lo fa al posto tuo.
E vabbè, l'ho fatta lunga. Cercavo di giustificare la lunga assenza dal blog. Me la sarei potuta cavare spiegando in due righe: era Natale, avevo da fare con nonne, mamme, sorelle, zii, papà, tombole e tortellini. Invece non l'ho fatto. Perché, per quanto ciò che non si può dire in poche parole non si può dire neanche con molte, credo fermamente che sia vero il contrario.
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