Jacqueline mi ha fatto omaggio di un riconoscimento. Per la verità è per quell'altro blog che tengo, Baltica, ma io rispondo qui, che è uno spazio più familiare e dove ci passano gli amici.
Jacq, che mi è amica vera, sa della mia refrattarietà alle catene, e qui si chiede di enumerare dieci cose che non si sanno di me.
Il fatto è che scrivo su questo blog da tre anni, e più o meno quello che si "poteva" sapere di me lo si sa. Mi piacerebbe di più ribaltare la questione, e scrivere di ciò che io non sapevo prima di cominciare a scrivere questo blog.
1 - Non sapevo sarei stato ancora qua dentro dopo tre anni da quando ho iniziato a metter via roba.
2 - Non pensavo che mi sarei divertito così tanto a scrivere degli ometti.
3 - Non sapevo che ci sarebbero stati così tanti colori del baltico
4 - Non sapevo di tutti quelli che sarebbero passati di qui, le loro storie, la loro vicinanza, gli intrecci quotidiani: le porte colorate e i fagotti di Elena, le complicità con Jacqueline, quel tesoro della vedovamazzei, la baltitudine da condividere con Camilla, i sapori orientali di Giacinta e Selene, la lunga e preziosa consuetudine con Barbara e Claudia, gli scambi letterari con Gabrilù, quelli con Giusy a passarci gustose cose yiddish. E poi tutti i contatti silenziosi (tipo Raffaella, o quelle visite dall'Argentina, o quelle da Mosca)...
5 - Non immaginavo che sarebbe stata casa.
6 - Non sapevo che avrei finito per infilare nella stessa casa Pasternak e Bruno lo zozzo.
7 - Non immaginavo che ci sarebbe stata tanta Russia qua dentro, dagli occhiali sul naso di Babel', ai racconti di Cechov, alle poesi di Pasternak, ai tutti i corsivi della Berberova, e tutte le altre robe russe che ci ho infilato.
8 - Invece immaginavo esattamente che ci sarebbe stata tanta Lettonia. Ma che poi mi mettessi a fare quella roba là, per la quale mi omaggia Jacqueline, davvero no... Però a dirla tutta mi piace un sacco. Se poi la finestra dell'ufficio desse la vista su Esplanades Parks, insomma sarei un uomo felice. Ma intanto va bene pure così.