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Cose che stazionano in posti

Da Hombre @LaLineadHombre
Cose che stazionano in postiPur in assenza di derive maniacali, vige un certo ordine a casa nostra, per lo meno rispetto ai miei parametri e alle case di recenti amici - che non leggono il blog! - e che abbiamo avuto occasione di visionare.
Dolcemetà vi direbbe che c'è un casino dell'ottanta, a prescindere.
In ogni modo le cose (tendenzialmente direi, se non cominciassi davvero a odiare questa parola) stanno al loro posto e se non ci stanno, nel giro di un giorno o due, ci vengono ricondotte, di riffa o di raffa.
Poi capita che, in modalità e tempi non prevedibili, qualcosa sfugga alle maglie della sicurezza.
Succede che un tappo, uno straccio, una molla, una vite, o comunque un oggetto non bene identificato e privo di fissa e riconosciuta dimora si trovi abbandonato a se stesso in un luogo della casa e, per non indagabili motivi, ci rimanga per molto tempo. E nessuno che senta il bisogno di ricomporre l'ordine costituito cavandolo dalle palle.
In questi giorni abbiamo un tappo di plastica bianco che staziona sul top della cucina, viene spostato a destra e a manca, nei momenti di pulizia e di preparazione dei pasti, ma resta in zona e vive il suo momento di gloria.
Emblematico, qualche anno fa, Il Caso dei Calzini Neri di cui parlarono anche le cronache regionali: un paio di pedalini, neri appunto, restò per mesi sul termosifone accanto alla porta d'ingresso.
Nessuno aveva voglia di spostare i calzini dell'altro(*).
(*) (erano suoi di lei ella)

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