Ettore Ponzi - Olio su compensato 42X30 1934
Il 10 settembre 1956 potevamo leggere articoli come questo:
"Mentre Fidenza in questi giorni sta rivestendosi di un clima di acceso medioevalismo, presentiamo ai concittadini la visione di uno degli ultimi angoli antichi del vecchio Borgo. Vicolo Antini ha conservato, accanto al Palazzo Comunale, tutta l'aria raccolta e schiva di alcuni secoli fa, con le sue case addossate senza respiro, con quello scarso cielo occhieggiante tra le grondaie, con l'immancabile arco di congiunzione tra le due file di case.Nella giornata di domenica 11 settembre, Vicolo Antini si troverà improvvisamente a suo agio tra cavalieri medioevali, giostre e cortei. Gli sembrerà di rivivere un sogno, almeno per una giornata: un sogno inatteso, prima di immergersi ancora, resistendo, tra la modernità che gli si avanza, attorno, inesorabilmente."
E pensare che allora non c'erano ancora due agenzie turistiche di accoglienza ed il termine "sponsor" non assumeva quel significato carico di aspettative, spesso in verità deludenti, che ha oggi. Allora bastava un'idea e la voglia di fare, se l'idea era sbagliata era un disastro, vedi l'abbattimento totale della rocca, se era buona qualcosa di buono ne usciva. In questo caso è bastato uno scorcio di via con un "arco di congiunzione" per mettere in piedi una sfilata storica. Oggi, a parte le idee, sempre più scarse, è la voglia che è sparita e, riparandoci dalla vergogna coprendoci il volto con una ennesima guida turistica, osserviamo il flusso delle scolaresche della terza età in visita fermarsi davanti ad un cartello come questo:
A proposito che ne è poi stato dell'arco? Distrutto, abbattuto, demolito, scegliete voi.**********
Il breve articolo proviene dall'archivio del periodico diocesano "Il Risveglio"
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