Magazine Famiglia
Questo post mi è venuto in mente questa notte, intorno alle 2:10, quando cadevo a pezzi dal sonno e da circa un ora consumavo il pavimento del corridoio dondolando il pupo nella remota convinzione di metterlo a nanna. Arrabbiata, stanca e frustrata ho cominciato a pensare che in certi momenti non ti vede nessuno. Nessuno vede come ti riduce un figlio soprattutto di pochi giorni, dicono solo "uh che carino" "che dolce, che cucciolo" ma in realtà non sanno il malefico che si nasconde dietro le sembianze di quel angioletto.
Tu che vuoi fare un figlio pertanto, sappi che:
la gravidanza sembra bella ma non lo è, o almeno lo è fino a quando gli ormoni ti restano amici, poi puoi arrivare anche a tentare il suicidio.
I primi tre mesi, avrai a che fare con vomito, nausea e stanchezza cronica. Ma forza e coraggio è ancora nulla rispetto a quello che ti aspetta.
Nel secondo trimestre dicono sia tutto rose e fiori. Bugie. Cominci a lievitare come una torta nel forno e improvvisamente scopri che nel tuo armadio nulla più ti entra in maniera decente e quel vestitino che avevi preso in saldo per la stagione nuova, passerà di moda prima che potrai rimetterlo. Ti si gonfieranno i piedi e comincerai a dormire in posizione "salma nella bara" e i giorni che ti sveglierai con il piede sbagliato basterà il dentifricio che ti cade dallo spazzolino per farti scoppiare a piangere in maniera disperata. Però passa, tranquilla e finirai dalla padella alla brace.
Si perché gli ultimi tre mesi sono i peggiori. Sei alla fine, ma in realtà la fine non la vedi nemmeno con il binocolo, mettere insieme più di dieci passi diventa un faticaccia e ti senti intrappolata in un involucro che non ti appartiene. Vorresti dormire ma non ci riesci perché l'insonnia ti si attaccherà ai polpacci come un cane in calore e quando riesci a chiudere gli occhi la tua mente partorirà i peggiori incubi della tua vita. Vorresti farti bella per tirarti su di morale, ma l'effetto mongolfiera ormai ti appartiene e non c'è modo di camuffarlo. Ma anche questa fase passa ed è solo il trailer di quello che ti aspetterà durante il travaglio.
è arrivato il fatidico momento, l'ora di mettere al mondo il piccolo e credimi qualsiasi racconto tu abbia ascoltato non si avvicina minimamente a quello che ti toccherà subire. La parola DOLORE è solo un eufemismo e tutti i santi del calendario non basteranno per maledire certe scelte. Se sei fortunata in poche ore sarai fuori dal tunnel, altrimenti ti spettano giorni di inferno, tra antispastici ed ossitocina. Dopo il parto che dicono si dimentica, c'è la medicazione e se un paio di punti di suturazione, sullo zigomo o in testa, fanno male e fastidio, ti lascio immaginare cosa possano essere, messi in certe zone "dove non batte mai il sole". Assumerai la camminata di una papera incrociata ad bradipo e per stare seduta ti servirà la ciambella.
Il reparto maternità di qualsiasi ospedale è il posto in cui il pudore e la femminilità cadono dal loro piedistallo e la libido maschile finisce sotto i tacchi delle scarpe, i neonati sono sirene che risuonano a tutte le ore ed è il posto in cui comincerà la tua lunga convivenza con le notti in bianco.
Il primi incontri con il piccolo saranno all'insegna del "lo devi attaccare sennò non scende il latte" è questo diventerà un mantra per almeno tre giorni. Ostetriche, infermiere, puericultrici, nonne, mamme e zie te lo ripeteranno fino all'esaurimento e tu comincerai a chiederti se il latte lo produrrai mai, visto che il pupo ciuccierà vorace a fronte di un risultato pressoché nullo. Se il latte poi arriva, vai al paragrafo successivo, altrimenti tenterai il suicidio o comunque subirai le umiliazioni di chi ti dirà che non sei stata capace e che visto che non allatti non sarai mai una buona madre e per tanto tuo figlio sarà un potenziale assassino, drogato e alcolizzato.
Se il latte arriva, preparati a fronteggiare due mammelle di cemento, dal peso specifico di 5 kg l'una, doloranti e pesanti che il pupo intercetterà a 2km di distanza ogni volta che avrà fame. Poi potresti anche avere a che fare con le ragadi e il magico momento dell'allattamento si traduce in una tortura gratuita e pur di sfamare la povera creatura ogni mamma si immola al dolore come una martire.
Preparati a cambiare dai 5 ai 6 pannolini male odoranti pieni di cacca e pipì, che nel migliore dei casi straborderanno fino al collo e oltre al pannolino toccherà cambiare anche il body, la tutina e probabilmente pure la tua maglietta e che inebrieranno la casa di un inconfondibile "odeur de caca"
A meno che non ti capiti un pupo super dormiglione preparati alle ore piccole, agli after day in cui il giorno e la notte si fondono in unica cosa e il tuo desiderio proibito diventerà quello di riuscire a tenere gli occhi chiusi in posizione supina, per più di 10min senza interruzioni. Comincerai a chiederti se sei tu quella sbagliata o se a tuo figlio l'hanno montato, cercando di capire perché se ha sonno non dorme e perché di giorno dorme e di notte no. rischierai di impazzire e se non sei emotivamente abbastanza forte ti si spalancheranno le porte del baby blues, che non un pezzo al piano di Joe Petrucciani
tralascio volutamente l'aspetto:visite e parenti a casa altrimenti non finisco più, ma se qualcuno volesse approfondire può scrivermi in privato.
potrei chiudere il post con un però……però i figli so piezz' e core.…però ti basterà guardarlo per dimenticare tutto.per chiudere in bellezza.
…però al momento sto scrivendo con la sola mano sinistra e il pupo attaccato al seno da qualcosa come 45minuti che un po' mangia e un po' dorme e se quando dorme provo a staccarlo, piange. Da stanotte ha dormito pressoché 2 ore in tutto, io nemmeno quelle e vorrei alzarmi dal divano, magari farmi una doccia e togliermi il pigiama, ma non posso fino a che sua maestà non si decide che la poppata è conclusa. Quindi scusate ma non mi vengono "…però" particolarmente sdolcinati per concludere, se non constatare che questa è la dura realtà dei fatti.
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