Autore: Neil Gaiman
Titolo: Cose fragili
Anni di pubblicazione: 2014
Pagine: 372
Editore: Mondadori
Genere: Fantasy
Formato: cartaceo/ebook
Trama:
Un circo misterioso terrorizza il pubblico con una performance straordinaria prima di svanire nella notte, portando con sé uno spettatore… Due anni dopo American Gods, Shadow va a visitare una vecchia villa scozzese e si trova intrappolato in un gioco pericoloso di mostri e omicidi… In un’Inghilterra vittoriana appena un po’ alterata, Sherlock Holmes si trova alle prese con il più inquietante delitto della corona mai registrato dalla storia… Due ragazzini si intrufolano in una festa e incontrano le ragazze dei loro sogni – e dei loro incubi… I membri di un esclusivo club epicureo si lamentano perché hanno ingerito qualsiasi cosa gli fosse possibile ingerire, tranne il leggendario, rarissimo ed eccezionalmente pericoloso uccello d’Egitto… Un incalzante succedersi di invenzioni – compresa un’avventura ambientata nel mondo di Matrix – affolla questa raccolta che contiene esattamente il tipo di storie che ci si aspetta da Neil Gaiman: brillanti, originali, fantasiose, capaci di fare un salto dall’horror al gotico, di mettere un piede tra i fantasmi e le paure dell’infanzia. Mescolando mitologia e filosofia antica con l’umorismo più pop, queste storie raccontano mondi dove niente è come sembra e c’è sempre il rischio di inciampare in qualche imprevisto, di imbattersi in una vecchia conoscenza, per poi ritrovarsi a casa, confortati dal riconoscere il più puro Gaiman in ogni pagina.
Giudizio:
Era da un po’ che Gaiman mancava di accontentare il suo pubblico più adulto. Certo, l’anno scorso c’è stata la pubblicazione de “L’oceano in fondo al sentiero” che però, diciamocelo, sebbene venisse spacciato per una storia per adulti, in verità sembrava più una nuova avventura per ragazzi. E non c’è niente di male in questo, sia chiaro, però…
Comunque, da qualche mese è arrivata in libreria “Cose fragili”, una raccolta di racconti che, stavolta senza nessun dubbio, si indirizza principalmente a chi ragazzo non lo è più. Certo, non si tratta davvero di un libro nuovo. Sebbene faccia la prima comparsa da noi solo ora, è stato pubblicato nel mercato anglofono già nel 2006, e alcuni dei racconti presenti, tre se non sbaglio, erano già stati inseriti ne “Il cimitero senza lapidi e altre storie nere”.
Quindi, sì, una volta ancora le pubblicazioni italiche si sono dimostrate lente, però l’importante è che, alla fine, questo testo ci sia giunto nella sua completezza. Perché è bello! Perché è Gaiman in tutto e per tutto.
I racconti sono molti e piuttosto diversi tra loro (c’è pure qualche poesia), riuscendo così a creare un testo in grado di accontentare svariati tipi di lettori, senza però abbandonare i tratti tipici dell’autore.
Ecco, se si dovesse cercare di trovare un elemento comune a tutte le storie, sarebbe proprio questo sguardo in pieno stile Gaiman. Un osservare le cose con un occhio puntato su elementi fantasy e/o horror che non sempre risultano evidenti sin dalla prima pagina, ma che sanno, nel corso degli eventi, gettare una luce diversa su quanto sta accadendo sotto i nostri occhi. Niente è come appare. C’è sempre qualcosa sotto.
“Cose fragili” è una raccolta che, a mio modo di vedere, gioca molto con la paura, ma una paura legata al non visto. In molti racconti, infatti, è più la sensazione generale della storia a inquietare il lettore, e non quanto accade veramente. Gaiman è molto bravo a giocare con le ambientazioni, con il clima, in somma con quegli elementi apparentemente secondari, che però danno un’aura più paurosa al tutto. Fa sì che ci si spaventi per una porta che si apre, e non per il cosa si nasconde dietro quella porta.
C’è anche un continuo giocare con i generi letterari e con dei testi ormai diventati classici. Lovecraft, Arthur Conan Doyle, ma anche i romanzi gotici e “le Cronache di Narnia” trovano spazio in queste pagine. Anzi, trovano una nuova vita. “Uno studio in smeraldo”, per esempio, unisce Sherlock Holmes ai miti di Cthulhu e crea uno dei racconti più belli del libro, un esempio perfetto di ibrido letterario da leggere e rileggere.
“Cose fragili” è, in conclusione, un libro da avere. Certo, come per ogni raccolta di racconti, alcune opere sono più riuscite di altre, ma ogni fan dell’autore saprà trovare piacevoli letture, e un neofita non potrà fare a meno di ammirare lo spettacolo che solo certi piccoli gioielli sanno regalare.
Sull’autore:
Nato in Inghilterra nel 1960, Neil Gaiman vive negli Stati Uniti. È un artista dalle molte facce: giornalista legato al mondo del rock, autore di raffinati graphic novel come quelli della serie ‘The Sandman’, sceneggiatore televisivo e scrittore tra i migliori della sua generazione. Ha ricevuto numerosi premi: tra i più importanti, la Newbery e la Carnegie Medal per “Il figlio del cimitero” e l’Hugo Award per il romanzo “American Gods”. Ha scritto numerosi racconti e romanzi per ragazzi di grande successo, tra cui “Stardust”, “Coraline”, “Il figlio del cimitero”, “Buona Apocalisse a tutti!” con Terry Pratchett, e “L’oceano in fondo al sentiero”.
Andrea Storti