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Cose pese... La retorica del “riformismo” e del “progress...

Creato il 31 ottobre 2014 da Lostilelibero

Cose pese...

La retorica del “riformismo” e del  “progressismo”, come ogni retorica che si rispetti, nasconde e occulta la verità. E’ fumo negli occhi, di quello denso, del quale ci si riempie pure la bocca nell’agone politico. Il riformismo infatti, a ben vedere, è solo un termine per imporre, ancora una volta, la superiorità dello Stato, e il primato della politica, sul “minore” cittadino democratico. I riformisti di ogni segno e colore, in tal senso, sentono il bisogno di cambiare le regole del gioco affinché l’inerme cittadino, che si era sin lì affannato per capirle (e magari, con uno sforzo d’immaginazione, ci era persino riuscito), non comprenda infine più niente. Cose pese... La retorica del “riformismo” e del “progress... Questo stomachevole riciclo-formismo, checché ne dicano gli stregoni democratici, è infatti solo ed esclusivamente una modalità con cui quegli uomini (politici, tecnici, burocrati), sopravvivono a sé stessi. Per conservarsi ognuno nel proprio ruolo e primato, non debbono infatti permettere che il cittadino possa capire ed intromettersi nel loro intrallazzare. E cambiano così, gattopardescamente, le forme. Innovano, si superano lasciando tutti gli altri al palo. Cambiano le carte in tavola repentinamente, le rimescolano, sempre e solo nel tentativo di confonderle. Come nel gioco d’azzardo, sanno bene che alla fine il banco vince sempre: è lui, in fondo, a fare le regole di quel “divertimento” che non diverte più nessuno. 

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