Cosenza, 97enne muore per malasanità

Una vicenda che indigna, che suscita rabbia e senso di impotenza, ed anche grande dolore. Una vicenda che andrebbe catalogata sotto la voce “malasanità” ma che, in realtà, pare più corretto considerare come un caso di “non sanità”. E’ questo il caso di un anziano signore di Cosenza, deceduto all’età di novantasette anni perché nessun ospedale della Regione Calabria disponeva di posti liberi per poterlo ricoverare nonostante la sua accertata insufficienza renale riscontrata nei due giorni che l’anziano signore aveva trascorso presso il pronto soccorso dell’Ospedale Annunziata di Cosenza. Trascorse le quarantott’ore, però, l’ospedale Annunziata di Cosenza ha comunicato alla famiglia l’impossibilità di ricoverare il novantasettenne, suggerendo al figlio un ricovero presso un presidio ospedaliero fuori Regione: Salerno, Matera o Sicilia le alternative. Un viaggio che, nelle condizioni dell’anziano ultranovantenne, non era di certo consigliabile e tantomeno semplice da compiere. Per questo motivo, l’anziano signore è stato costretto a dover far ritorno presso la sua abitazione di Cosenza dove si è spento poche ore dopo.

Una circostanza che lascia sgomenti, soprattutto perché – ancora una volta – evidenzia la drammatica situazione in cui versa il settore sanità pubblica in Calabria. Una situazione che, al contrario delle frequenti dichiarazioni di rassicurazione da parte delle istituzioni regionali, a seguito dei continui tagli di risorse avvenuti negli ultimi anni ha portato alla “razionalizzazione” degli ospedali e alla conseguente riduzione del numero di presidi ospedalieri: tutto ciò ha portato al sovraffollamento delle strutture di maggiori dimensioni site nei capoluoghi, proprio come l’Annunziata di Cosenza. Il Piano di Rientro, imposto alla Regione Calabria da parte del Ministero dell’Economia, si sta rilevando sempre più un danno per migliaia di pazienti calabresi che ogni giorno si trovano a dover affrontare un ricovero o una semplice visita da uno specialista.

Ciò che emerge, ovviamente, è la necessità di evidenziare e ribadire come il diritto alla salute ed all’assistenza ospedaliera sia un fattore universale, che dovrebbe essere garantito a tutti, indipendentemente dall’età e dalla disponibilità economica. Purtroppo, però, attualmente il piano “teorico” ed il piano “reale” risultano essere infinitamente distanti e la vicenda del defunto anziano novantasettenne di Cosenza ne è l’ennesima prova.

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