Così Grecia, Spagna e Italia

Creato il 14 febbraio 2012 da Fabio1983
Le misure di austerità approvate dal Parlamento di Atene permetteranno alla Grecia di rifiatare e di ottenere da Ue, Fmi e Bce i 130 miliardi di euro previsti per il piano di salvataggio. L’extrema ratio per il governo di Lucas Papademos che ha tirato dritto – pur di scongiurare la bancarotta – nonostante le defezioni di ministri e sottosegretari (tra i quali il viceministro degli Esteri, Marilisa Xenogiannakopoulou, vicina all’ex premier George Papandreou) e le violenti proteste di piazza Syntagma. Del resto Papademos aveva ammesso in tv senza troppi giri di parole: “Siamo giunti al punto zero. Queste misure ci evitano il fallimento incontrollato, che porterebbe il Paese alla catastrofe”. Una catastrofe da cui deriverebbero ripercussioni sull’intera eurozona (Atene rappresenta il 2% del Pil e il 3% del suo debito). La manovra greca per uscire dalla crisi è di quelle definite in questi casi “lacrime e sangue”: agli ingenti tagli alla spesa pubblica corrispondono cospicui aumenti delle entrate. La soglia di esenzione dalle imposte sul reddito è stata abbassata fino a cinquemila euro, è prevista una tassa di solidarietà tra l’1 e il 5% sui redditi del 2011, l’Iva è aumentata vertiginosamente dal 13 al 23% ed è stata inoltre introdotta una nuova Ici. Tutto ciò a fronte di un taglio del 40% degli stipendi medi del pubblico impiego, l’eliminazione di 57 Province, la riduzione dei Comuni (da 1.034 a 325) pari al licenziamento di 15 mila dipendenti entro la fine dell’anno. Tuttavia, alla vigilia del sofferto voto in Parlamento, l’Ue si era detta non ancora del tutto soddisfatta (con la cancelliera tedesca Angela Merkel portabandiera di quanti auspicano maggiori garanzie). Al di là delle rassicurazioni sul rispetto delle decisione prese, è la voce dedicata alle pensioni che ha poco convinto i partener europei. I 300 milioni di euro in meno destinati alla Difesa in cambio del salvataggio delle pensioni non sono ritenuti sufficienti. È previsto un prelievo del 20% sulle quote che superano i mille euro e del 40% per i pensionati sotto i 55 anni. La Grecia, infine, è alle prese con una disoccupazione arrivata al 20,9%.
(continua su T-Mag)

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