La newsletter di Carla Corsetti racconta questa volta una storia vissuta, quella di Franco Fiorito. Sono infatti entrambi della provincia di Frosinone, così l’avvocata diventata segretaria nazionale di Democrazia Atea trae informazioni della propria memoria, come testimone oculare di una delle tante irresistibili ascese di questo pazzo mondo berlusconista. E non sono bei ricordi. La conclusione del racconto di Carla Corsetti è malinconica, passando la classica e ahimé giusta affermazione sulla “assenza di etica del popolo italiano”, il popolo degli evasori fiscali, dei faccendieri, dei grandi e piccoli ladri e di chi li ammira. La speranza è una virtù anche civile, non solo teologale. E’ del tutto auspicabile una conclusione meno “fiorita” di quella prospettata dalla Corsetti.
Carla Corsetti
Per accidente geografico condivido la stessa provincia di Franco Fiorito.
Ho memoria dei racconti della sua ascesa politica, delle sue campagne elettorali, della sua ingombrante presenza politica sul territorio ciociaro.
Una provincia, quella di Frosinone, dove anche dietro l’ultimo bidone della spazzatura trovavi un manifesto elettorale “Il futuro è Fiorito”.
La constatazione della enorme popolarità di cui godeva lasciava spazio, ovviamente, a riflessioni sul perchè. Franco Fiorito è un uomo con una cultura approssimativa, un autentico populista, con una pessima oratoria, e con una evidente incapacità di esprimere contenuti diversi dalla frase “ci penso io” nel quale si racchiude tutto il “fioritopensiero”.
Dunque è il politico perfetto, quello nel quale la popolazione si identifica, quello che, con un fisic-du-rôle non proprio da Adone, non si esime dal palpeggiare giovani donne che a turno si siedono sulle sue ginocchia durante cene elettorali, incapace di percepire il senso di volgarità di cui si connotano simili smancerie.
Non credo alla finta indignazione che oggi si sente mentre sei in fila all’ufficio postale o mentre stai prendendo un cappuccino al bar.
Non credo alla finta rabbia del popolo del PDL che lo ha sostenuto, osannato, idolatrato e soprattutto votato. Come i fan con le star del rock, che alla fine del concerto si accalcano sotto il palco per un autografo, tutti hanno sperato di “beneficiare” della elemosina di Batman.
Oggi sono arrabbiati perchè pensano che Batman non li ha invitati al banchetto ma che si è divertito con pochi privilegiati, escludendo i suoi fedeli sostenitori.
Come Batman anche Fiorito è invulnerabile, solo che lui non ha sviluppato misteriose sostanze chimiche che lo rendono invincibile, lui si è semplicemente nutrito della assenza di etica del popolo italiano.
E certamente nel breve periodo che lo vedrà impegnato a chiarire alla magistratura la sua lucida prospettiva mangereccia, il popolo italiano non si cimenterà nella assimilazione di una nuova etica.
Quando questo “brutto periodo” sarà passato, ricomincerà con le feste e con le cene.
E il futuro sarà nuovamente ri-Fiorito.