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Così vicini, così lontani: FC Koper, la realtà che non ti aspetti

Creato il 09 gennaio 2010 da Educalcio

A volte non serve imbarcarsi in voli transoceanici per conoscere sé stessi attraverso le diverse realtà che ci circondano: la cultura è sempre a portata di mano, basta volerla. A pochi minuti di strada da Trieste, attraversando un confine che ci ha tenuti divisi per troppi anni, esiste una realtà sportiva che non ti aspetti, una cultura calcistica che merita essere vissuta ed approfondita. Il F.C. Koper, infatti, è l’unico club di calcio di riferimento per Capodistria, 205 ragazzi tesserati suddivisi in 12 squadre attratti da una realtà che ha come competitors solo le altre discipline sportive come pallamano e pallanuoto e che, probabilmente, è destinata ancora a crescere dopo la recente qualificazione della Slovenia ai prossimi mondiali di calcio in Sud Africa. Il responsabile del settore giovanile è Alfred Jermanis, giramondo del calcio, visti il suoi trascorsi agonistici nel Rapidi Vienna, Apoel Nicosia e Giappone, oltre naturalmente nel campionato Sloveno, anche ai tempi dell’Ex Yugoslavia. “Nella mia carriera ho appreso – spiega il mister – che non esistono scorciatoie per il successo e che solo un duro e serio lavoro, alla fine, paga veramente. Il lavoro, infatti, porta sacrificio e quindi risultati a lungo andare: questo è l’insegnamento che voglio trasmettere ai ragazzi quotidianamente poiché è così facile perdersi lungo la strada, cercando di resistere alle mille distrazioni ed alla comodità della nostra epoca”. Ed è anche l’opportunità di “arrivare” nel calcio professionistico ad essere offerta ai ragazzi, ad esempio attraverso la recente collaborazione diretta con l’US Triestina Calcio di cui Jermanis è particolarmente soddisfatto. Le differenze che emergono, durante allenamenti e partite, specie contro le squadre triestine e goriziane sono, oltre all’agonismo dai toni decisi in campo, la “fame” di calcio degli atleti sloveni ed il diverso modo di vivere e far vivere lo sport. Ad esempio le trasferte, a volte sino ai confini con l’Ungheria delle squadre under 18 e 16 nazionali, sono organizzate dalla Federazione in modo che entrambe giochino insieme nella stessa giornata - per affrontare l’evento sportivo tutti insieme e per tagliare i costi dei viaggi sempre troppo alti - ma è capitato anche di assistere ad uno dei quattro allenamenti settimanali degli allievi nazionali svolto proprio in una sala di ballo “latino americano” - anche attraverso il ritmo e la coordinazione tipica di queste danze si possono migliorare non solo la performance del calciatore ma l’atleta stesso - mentre la massima serietà e tranquillità regnano fuori dal terreno di gioco. Al di là di un confine, a volte, c’è ancora un altro confine: spesso, questo è solamente nella nostra mente.


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