Ma quali sono queste certificazioni? E che cosa comportano? Spesso chi vuole comprare eco-bio deve cercare online e rivolgersi a prodotti stranieri, per lo più tedeschi o francesi. Le certificazioni più sicure all’estero sono: BDIH (Germania), Ecocert e Cosmebio (Francia), Soil Association (Regno Unito). Dal 2009 esiste poi una certificazione Europea: Cosmos ossia Cosmetics Organic Standard.
Per quanto riguarda l’Italia i due enti più attivi sul fronte dell’eco sostenibilità e del cruelty free sono ICEA e LAV (Lega Anti Vivisezione).
ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale) insieme ad Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) con un gruppo di produttori di Eco-Bio Cosmesi, ha elaborato il Disciplinare Tecnico della Eco bio Cosmesi, in cui sono state stilate con precisione tutte le regole per poter definire un prodotto cosmetico come “eco bio”. Sono state vietate circa 1350 sostanze “a rischio”. Alcune di queste direttive sono: la massima tutela della salute del consumatore, il basso impatto ambientale a partire dagli ingredienti fino al prodotto finito, l’utilizzo di materie prime biologiche o da raccolta spontanea, utilizzo esclusivo di materie prime vegetali considerate sicure (assolutamente vietate sostanze di origine animale come collagene, sego, placenta), totale assenza di PEG e PPG (tensioattivi), composti etossilati, siliconi e conservanti dannosi come la formaldeide.
Questo documento è scaricabile gratuitamente dal sito di ICEA, per chi volesse la certezza assoluta di un makeup tutto green e non testato sugli animali.