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Cosmologi del remoto futuro

Creato il 16 aprile 2011 da Stukhtra

Potranno ricostruire la storia dell’universo?

di Marco Cagnotti

ResearchBlogging.org
C’è stata un’epoca in cui l’universo finiva con la Via Lattea, la nostra galassia. E fuori niente. Quei batuffoli di gas che oggi sappiamo essere altre galassie… beh, erano sistemi planetari in gestazione. Una prospettiva un po’ ristretta, quanto meno. Ma per i cosmologi di quel tempo bastava e avanzava, sebbene alcuni nutrissero qualche dubbio. Quell’epoca non è poi tanto remota: meno di un secolo fa. Bisogna arrivare al 1924 perché Edwin Hubble usi le stelle variabili Cefeidi per determinare la distanza della Nebulosa di Andromeda, scoprendo così che è grandissima e lontanissima e di conseguenza è a propria volta una galassia, perfino più grande della Via Lattea. Da lì in poi è stato tutto un susseguirsi di scoperte emozionanti che hanno ampliato il nostro orizzonte. Abbiamo capito che nel cosmo ci sono centinaia di miliardi di galassie. Che l’universo è antico più di 13 miliardi di anni e che ha avuto inizio in un’esplosione battezzata (per scherzo, ma poi è diventato un nome serio) Big Bang. Che forse di universi ce n’è perfino più d’uno, anzi un’infinità. Tutto ciò è stato ottenuto grazie alle osservazioni dello spazio profondo in tutte le lunghezze d’onda. Perché là, fuori dalla Via Lattea, c’è un sacco di roba interessante.

Continua… (Corriere del Ticino)

Abraham Loeb (2011). Cosmology with Hypervelocity Stars arXiv arXiv: 1102.0007v2


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