Sono mesi che lo cerco. Da quando è uscito in sala e non ho avuto la possibilità di vederlo sono passati ben cinque mesi, e neanche uno straccio della copia di Cosmopolis su internet. Nemmeno uno. E dopo cinque mesi dalla sua uscita ed essere finalmente riuscito a vederlo posso dire solo una cosa: che grossissima palla delusione.
Canada, Francia, Italia, Portogallo 2012
Titolo Originale: Cosmopolis
Regia: David Cronenberg
Cast: Robert Pattinson, Samantha Morton, Jay Baruchel, Paul Giamatti, Kevin Durand, Juliette Binoche, Sarah Gadon, Mathieu Amalric
Genere: Drammatico
La trama in breve: Erick Packer è un giovane rampollo di New York che decide, il giorno della visita del presidente degli Stati Uniti in città, di attraversare l’intera Manhattan per farsi tagliare i capelli dal suo barbiere di fiducia. Durante l’interminabile viaggio i consulenti della sua azienda saliranno a bordo della sua limousine per anticipargli una gravissima crisi finanziaria, mentre in città stanno avvenendo grosse proteste anticapitaliste, durante le quali una persona lo minaccia di morte.
Questo film è stato il mio secondo approccio al cinema firmato Cronenberg. Il mio primo approccio è stato “eXistenz”, un film che ho odiato oltre ogni immaginazione, il che mi dava nella testa non pochi pregiudizi. Un giorno o l’altro mi guarderò i suoi due unanimi capolavori come “Videodrome” e “La mosca” e vedremo se il mio odio per lui sarà veramente viscerale.
Per quanto io apprezzi particolarmente il suo modo di costruire la fotografia e le scenografie di questo film, l’ho trovato assolutamente un film senza anima. Capace di annoiarmi a tal punto da voler smettere di vederlo, anche se è una cosa che coi film non andrebbe mai fatta. Per questo, stoico, sono riuscito a farmi forza e a continuare fino alla fine, per vedere che comunque, verso la fine, la vicenda diventa due dita più interessanti. Ma senza esagerare troppo. Soltanto due dita.
Il protagonista della storia, che passa praticamente un’intera giornata in automobile, è Robert Pattinson, il “vampirello-bello-bello” (ma dove obiettivamente?) di “Twilight” che qui una volta di più fa valere la sua totale inespressività. Ok, il suo personaggio è cinico e quasi apatico, pur nascondendo grossissime paure esistenziali, quindi l’inespressività può essere una dote, ma la faccia di cazzo non te la leva comunque nessuno.
Voto: 5