Maxime Perez - Al Manar
La visita di Alassane Ouattara a Gerusalemme, dal 16 giugno al 21, ha aperto nuove prospettive di cooperazione bilaterale tra Costa d’Avorio e Israele, che risale al 1960.
Ritornato ad Abidjan il 21 giugno,Alassane Ouattara sembra essere soddisfatto.
In quattro giorni di visita in Terra Santa,il presidente ivoriano ha preso la misura delle eccellenti relazioni che il suo paese intrattiene con Israele.
Il 16 giugno è stato accolto nell’ aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dal suo amico Stanley Fischer,governatore della Banca d’Israele,che aveva frequentato al Fondo monetario internazionale (FMI).
Prova dell’importanza che attribuiva a questa visita,Ouattara è stato accompagnato da una folta delegazione di imprenditori e ministri,tra cui Daniel Kablan Duncan (Affari esteri),Adama Toungara (Miniere e Energia) e Paul Koffi Koffi (Difesa).
Tutti hanno alloggiato presso il prestigioso King David Hotel a Gerusalemme.
Il presidente ivoriano ha risposto all’invito del suo omologo Shimon Peres,ultimo testimone di mezzo secolo di relazioni bilaterali.
“Io sono l’unico abbastanza vecchio da ricordare la visita di Felix Houphouet-Boigny,nel 1962,” ha detto il capo dello Stato di Israele,ricevendo Ouattara nella sua residenza.
I due uomini si sono nuovamente incontrati il 20 giugno,alla quarta edizione di Facing Tomorrow, una conferenza internazionale organizzata da Peres.
Problemi di sicurezza
In precedenza,Ouattara si era incontrato con Benjamin Netanyahu,il Primo Ministro,con il quale ha discusso il rimpatrio di circa 2.000 cittadini della Costa d’Avorio presenti in Israele,per lo più irregolari. “Rivedremo la lista e riporteremo i nostri cittadini nel loro paese,in piena cooperazione con Israele,” ha promesso Ouattara,quando una manciata di loro hanno manifestato contro di lui nella Knesset.
Tra gli argomenti trattati,il rimpatrio di 2.000 ivoriani,per lo più illegali.
La visita del presidente ivoriano è stato a lungo desiderata dagli ufficiali israeliani,desiderosi di ripristinare un livello di cooperazione analogo a quello esistente sotto Laurent Gbagbo.
Di fronte alla ribellione del 2002,che ha portato alla spartizione del paese,quest’ultimo si era rivolto allo Stato ebraico per richiedere assistenza militare. Ad Abidjan,alcune fonti suggeriscono che la visita di Ouattara sarebbe anche essere legata a problemi di sicurezza.
Dovendo far fronte a tentativi di destabilizzare l’ovest del paese e ora privo del sostegno di Nicolas Sarkozy,il presidente ivoriano avrebbe cercato di fare una alleanza strategica con Israele.