Il venerdì sera, in seconda serata, Italia Uno trasmette le Iene Show, l’avrete vista anche voi, almeno una puntata, anche se è una trasmissione di nicchia, mandata in tarda serata, i servizi, gli scoop, gli stessi inviati e conduttori, a parer mio sono assolutamente geniali ! Gli autori stessi sono eccezionali e anche se è politically scorrect, chissene frega è un buon progranmma scomodo per tanti forse ma meno male che c’è !
Comunque sia, il motivo di questo post non è una serenata al programma, che seguiamo tutti in famiglia con molto interesse, come avrete potuto capire da queste mie parole iniziali, ma è tutt’altro. E’ il bimbetto simpatico che da oggi campeggia nella sidebar ( per chi non sa cos’è è la colonna di destra del blog ) e questo ragazzone qua sotto, che sempre per chi non lo sapesse, ma credo che siano pochissimi, si chiama Marco Berry !
Ebbene il signore qui presente, strepitoso inviato e non solo ( lo so, lo so, è limitativo chiamarlo così ) ha presentato un servizio sconvolgente, che ci ha toccato nel profondo sia a me che a mio marito, immaginate un pò ? Messi a nanna i pupi ci stavamo godendo il programma in santa pace sul divano, quando il Berry qui presente ci è venuto a bussare, toc toc e ci ha toccato l’anima. Un’altra volta. E lui in questo è capacissimo lo ammetto, è il conduttore per eccellenza, i suoi programmi sono sempre abbastanza, come dire…Dalla lacrima facile…
Questa volta però è stato diverso perchè non te l’aspettavi, d’altra parte ha parlato della situazione in Somalia e fin lì si sa che quelli sono disperati, e della morte infantile che avviene quotidianamente e per motivi a dir poco futili. E anche queste cose purtroppo sono risapute ! Ha mostrato immagini che definire crude è riduttivo, in luoghi dimenticati da Dio, con bambini in fin di vita e madri al fianco che ridevano cercando di ricordare quanti figli avevano già perso per colpa della diarrea ! Ma vi rendete conto? Erano talmente disperate queste donne che potevano avere vent’anni, forse, quelle più vecchie, che ormai non gli rimaneva che ridere e ridere è l’unica arma di difesa in mano ai deboli…Un padre raccontava ( con apparente naturalezza ) di aver perso 13 figli…Bambini dell’età di mio figlio, forse del vostro, ricoverati in ospedali e qua avrei voglia di farmi una grassa risata, perchè definirli così è davvero come chiamare miele una cacca di mosca, bambini che probabilmente non sarebbero arrivati al giorno successivo. Che destino infame, dimenticati persino dai medici che li dovrebbero assistere !
Ed è questo che non ti aspetti. Perchè le condizioni di questa gente le conosciamo tutti, anche se facciamo finta di nulla, scuotiamo la testa, scende la lacrima quando vediamo il solito manifesto con il bambino scheletrico in mezzo al fango e alle mosche, scoppia la polemica quando trasmettono le notizie sul terzo mondo al tg, ma poi cosa facciamo ? Niente. Assolutamente niente. E sapete perché ? Perchè non possiamo fare niente. E’ il sistema gente. E’ così che va il mondo è deciso così da un potere più alto che sta al vertice.Perchè ci sia questo vertice ci devono essere loro, i vermi che strisciano nella terra e noi nel mezzo che facciamo finta di lamentarci della crisi e abbiamo tutti quanti l’Iphone. Che schifo.
Ma non è questo il posto ne il momento giusto per fare polemica, non è questo quello che voglio, quello che voglio è sensibilizzare e diffondere quello che ho visto io e spero abbiano visto altre persone. Voglio che quel bimbetto qui in alto possa essere notato.
Quello che non ti aspetti comunque è che i medici che dovrebbero assistere questi bambini non ci sono e parliamo di bimbi piccoli. Piccoli veramente alcuni hanno meno di un anno…Non ci sono perchè sono troppo impegnati nelle loro costosissime cliniche private ! Non hanno tempo per portar soccorso ai piccoli pazienti malati di dissenteria, raffreddore, influenza e che moriranno tra una visita e l’altra, contando che queste arriveranno a distanza di un mese l’una dall’altra. E pensare che basterebbe un’iniezione, un vaccino, un antibiotico, magari un antipiretico perchè una febbre alta non controllata, si trasformi in morte…E’ tutto così semplice. Io sto piangendo adesso e se ogni mia lacrima potesse lavare il marcio e lo sporco di queste persone interdette che lasciano morire bambini per il solo ed unico maledetto dio denaro. Assurdo, inumano, ingiusto…Avete altre parole che io qui non posso scrivere ? Continuate nelle vostre case, per favore.
A tutto questo oggi, almeno in piccola parte, c’è una fine. C’è lo dice Marco Berry e io di lui mi fido. Ha persino fondato una Onlus, un progetto importante, si chiama : La Onlus Marco Berry Magic for Children ed è anche il banner che trovate nella sidebar e che è tutta la pappardella a cui fa riferimento il post ! Secondo il progetto di Berry, la Onlus, raccoglie fondi per sostenere la costruzione dell’ospedale pediatrico MOHAMED ADEN SHEIKH TEACHING HOSPITAL di Hargeisa, nella regione del Somaliland, da parte dell’Associazione Soomaalya Onlus e lo fà in un modo molto trasparente e pulito, in maniera del tutto semplice ed è per questo che mi piace l’iniziativa ! E sul sito avete la possibilità di monitorare lo stato di avanzamento lavori ! Io non ho mai visto nulla del genere.
I donatori potranno acquistare uno dei 53.334 mattoni che serviranno a costruire l’ospedale.
Il costo di ogni mattone è di 10 euro e verrà rilasciato un certificato come questo :
Ogni mattone ha un numero seriale a certificare l’appartenenza e il sostegno dato da tutti i donatori. Qui trovi le informazioni su come acquistare uno o più mattoni al info@marcoberryonlus.org
Più semplice di così ! Inoltre sul sito di Berry, trovate tutti i modi per fare la donazione, con Paypal, Bonifico bancario, c/c Postale …)
Noi abbiamo già comprato il mattone e voi cosa aspettate a farlo ?
Vi faccio una promessa ! Quel banner nella sidebar non si muove, magari cambierà per attirare maggiormente l’attenzione ma lì resterà fino a quando quell’ospedale non sarà completato ! Masco Berry non deludermi, non deluderci…. Noi crediamo in te ! Continua così noi ti sosteniamo, e sosteniamo il tuo progetto.
Come vorrei esseri lì adesso con tante medicine…Quanti bimbi potrei salvare anche senza essere un medico…?