E' la prima volta che faccio da testimone a un matrimonio. L'altro giorno, girando in bicicletta a Milano, immaginavo che, come si vede talvolta in alcuni film, mi sarebbe toccato fare un discorso raccontando qualcosa di significativo a proposito dei novelli sposi. Così ho pensato un po' a cosa dire, giusto per non farmi cogliere impreparato. Ho pensato che potrei anche raccontarvi un sacco di aneddoti divertenti e imbarazzanti. Potrei raccontarvi di quando Teo, già in seconda elementare, prima di andare agli allenamenti di basket veniva a casa mia con la sua borsa della Farese gialla e rossa, apriva la dispensa e la svuotava sistematicamente, mettendosi in bocca merendine Ferrero e cucchiai interi di Nutella, per poi arrivare in palestra in ritardo, con i baffi di cioccolato. Potrei raccontarvi di quando, in gita scolastica, si arrampicava sul cornicione dell'albergo per salire in camera delle ragazze che, puntualmente, non gliela davano. Potrei raccontarvi di quando, un assolato weekend d'estate, si è fuggiti tutti a Noli, in quattro e, appena entrati in casa, Teo si è messo a trafficare con una vecchia branda arrugginita. Nell'aprirla si è tagliato un dito. Sangue dappertutto, corsa in ospedale. Risultato: tre punti di sutura e tutto il fine settimana senza fare il bagno. Potrei raccontarvi di quando Teo e Gimny, in settimana bianca, hanno noleggiato lo snowboard per quella che credo fosse la prima e ultima volta nella loro vita e hanno trascorso metà pomeriggio su un'intera pista rossa a rotolare con il culo sulla neve. Potrei raccontarvi di quando una mia ex ragazza si è presa la mononucleosi (la famosa "malattia del bacio", per i profani!). Teo anche. E io no! Potrei raccontarvi di come sono andate mille cene, mille uscite, vacanze.Ci faremmo ancora un sacco di risate, probabilmente.Ma non è detto che si debba per forza ridere. E quello che mi andrebbe di raccontare più di tutto è la storia di queste due persone speciali, che conosco ormai da svariati anni, e che decidono di vivere la loro vita insieme. Nonostante tutto.Decidono che si alzeranno nel letto ogni mattina, uno di fianco all'altra, per il resto dei loro giorni.Decidono che, nonostante le cose belle e brutte che possono accadere, loro saranno sempre lì. Insieme. Dall'inizio alla fine.C'è una canzone di Niccolò Fabi che mi piace molto. Si chiama Costruire e fa più o meno così: "Chiudi gli occhi
immagina una gioia
molto probabilmente
penseresti a una partenza
ah si vivesse solo di inizi
di eccitazioni da prima volta
quando tutto ti sorprende e
nulla ti appartiene ancora
penseresti all'odore di un libro nuovo
a quello di vernice fresca
a un regalo da scartare
al giorno prima della festa
al 21 marzo al primo abbraccio
a una matita intera la primavera
alla paura del debutto
al tremore dell'esordio
ma tra la partenza e il traguardo
nel mezzo c'è tutto il resto
e tutto il resto è giorno dopo giorno
e giorno dopo giorno è
silenziosamente costruire
e costruire è potere e sapere
rinunciare alla perfezione" Con l'augurio e la certezza che sappiate costruire bene.Il che, anche personalmente, ora come ora, mi sembra una cosa talmente bella da essere una specie di miracolo. Congratulazioni. MATTEO e GINEVRA23 settembre 2012