Magazine Architettura e Design
In questo post mi concentrerò sullo sviluppo dell'ingresso laterale, del quale abbiamo visto (ormai parecchio tempo fa) la posa del pavimento, il prolungamento delle scale e la costruzione della porta di accesso al fondaco (ancora senza infisso).
Le altre aperture che si affacciano sul vano d'ingresso (come si vede dallo studio qui accanto) sono il portone che dà sul vicolo laterale e le due rampe di scale che conducono rispettivamente verso il magazzino (e poi il piano nobile) e l'ingresso principale.
Le arcate in questo caso hanno già l'aspetto definitivo che verrà poi ripreso nella costruzione, mentre il portone all'epoca non era ancora stato studiato nei dettagli e risulta appena abbozzato.
Iniziamo quindi dagli archi, che hanno la stessa luce di quelli realizzati finora a copertura della scala, con la differenza che questa volta le due arcate andranno a formare un unico pezzo per coprire le soglie di entrambe le rampe.
La moneta da 2 euro utilizzata per tutti i precedenti archi torna doppiamente utile, (forse) per l'ultima volta. Per il momento non la spenderò ancora...
Il muro sovrastante i due archi riprende il perimetro della torre e per dare continuità alla struttura verrà realizzato con le stesse pietre del paramento esterno, così come fatto all'interno del fondaco.
I giunti tra le pietre verranno poi riempiti con il cemento, ma di questo mi occuperò solo alla fine della posa prima della costruzione del solaio.
Ora volgiamo la nostra attenzione alla parete esterna, sulla quale dovrà aprirsi il portone.
Questa parte della costruzione la si è vista molto poco finora. Sarà quindi necessario un piccolo ripasso.
La foto qui accanto si riferisce alla soglia appena costruita, quando ancora mancava tutto il sottosuolo del vicolo e la scalinata esterna. Alla sua sinistra è visibile una rientranza nel muro, che costituisce il primo elemento di un canale di scolo interno alla parete e che proseguirà fino ai piani superiori.
Mano a mano che la costruzione avanza, gli stipiti crescono in altezza e si va delineando il profilo del portone, mentre il canale prosegue il suo percorso all'interno del muro.
Raggiunta l'altezza idonea per la posa dell'architrave, la costruzione del portone si ferma temporaneamente. Prima di proseguire voglio avere le idee più chiare sulla forma che dovrà avere la struttura e sull'altezza definitiva della parete. Nel frattempo decido che le ante del portone non saranno munite di gangheri e bandelle, ma ruoteranno sui montanti come quella esterna del fondaco.
Dopo aver preso in considerazione diverse tipologie di archi, architravi e portoni, decido di fare un piccolo esperimento, inserendo un elemento di riuso proveniente dall'architettura romana.
L'architrave potrebbe essere costituito infatti da un'antica cornice in stile ionico, recuperata durante gli scavi assieme alla colonna in marmo.
Per la lavorazione di questo elemento userò le punte diamantate del Dremel su un blocco di pietra artificiale.
Visto nel dettaglio, il fregio risulta un po' irregolare in alcuni punti, ma da lontano fa la sua figura. Bisogna anche pensare che è rimasto interrato per più di mille anni...
Una volta completata la cornice e posizionata nel muro, mi rendo conto che l'ampiezza del portone è eccessiva per poter essere coperta da un unico blocco. In tutti i casi in cui ho potuto osservare una cornice antica riutilizzata in questo modo erano presenti delle mensole ai lati per ridurre il carico sul pezzo ed evitarne la rottura (ad esempio qui e qui).
L'inserimento delle mensole mi costringe ad intervenire nuovamente sugli stipiti, e a riconsiderare l'altezza di tutto il vano d'ingresso. L'arcata superiore del portone dovrà coincidere sulla facciata esterna con gli archetti di scarico e la cornice marcapiano, senza contare il problema della scala in pietra che, allontanandosi il piano superiore, rischia di risultare troppo ripida o di eccedere in lunghezza.
Insomma, è tutto collegato ed ogni piccola modifica necessita un adeguamento dell'intera struttura...
Le mensole sono realizzate in ardesia e lavorate con lime manuali e Dremel per ottenere una piccola modanatura.
Una volta collocate andranno ad arricchire ulteriormente il portone che, nonostante si trovi in un vicolo stretto e presumibilmente poco illuminato, darà ben l'idea della ricchezza della Domus e dei suoi proprietari.
Anche a chi, come in questo caso, vi entrerà dall'ingresso secondario.
(continua...)
MATERIALI:
ardesia, pietra artificiale, colla bianca
STRUMENTI:
tenaglie, pinzette, carta abrasiva, seghetto, Dremel con punte e disco diamantato, livella a bolla, righello, lime
MISURE (in cm):Arcate scala
luce: 2,5
Portone ingresso
ampiezza: 3
altezza soglia-architrave: 6,4
altezza scalini: 0,6 (x3)sporgenza mensole: 0,5
altezza mensole: 0,6
profondità mensole: 0,6
altezza architrave: 0,8
canale di scolo: 0,6 x 0,6
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