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Costume Quest 2 – Dolcetto o scherzetto?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Matteo "The_Unk" Lusso

Reynold e Wren sono tornati per una nuova caramellosa avventura targata Double Fine. Dopo aver salvato Halloween nel primo capitolo di questa coloratissima saga, i due gemelli si troveranno a dover nuovamente salvare la notte delle streghe e dei fantasmi in Costume Quest 2, che inizia proprio da dove avevamo concluso Grubbins on Ice, l’espansione del titolo precedente. Questa volta, dopo essere appena ritornati a casa, incontreremo il malvagio dentista Dr. Orel White che attraverso il viaggio nel tempo riuscirà ad impadronirsi di un talismano che bloccava l’accesso dei Repugiani – i mostri ruba-caramelle del primo Costume Quest - alla Terra, in modo da ottenerne la riconoscenza e diventare, col loro aiuto, il leader di tutto il mondo. Tutto ciò, per poter così bandire Halloween, le caramelle, i costumi e far diventare l’intero pianeta un’utopia igienico-dentale, con tanto di Accademia Dentale per i bambini che non si lavano i denti e poster propagandistici sull’uso dello spazzolino. Ovviamente, sarà compito di Reynold e Wren fermare i folli piani del dentista e riportare tutto alla normalità.

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I want candy!

La trama del gioco giova molto dei viaggi nel tempo che permettono di vedere alcune zone sia nel passato che nel futuro, anche se ciò porta alla totale cancellazione degli eventi avvenuti nel primo capitolo. Se da un lato questo rende possibile incontrare alcuni personaggi già visti in passato sotto un’ottica del tutto nuova, dall’altro la trama, seppur godibile, risulta sottotono rispetto a quella di Costume Quest. Infatti l’intero gioco è un more of the same che non riesce a differenziarsi abbastanza dalle meccaniche originali, col risultato che se il primo capitolo non vi è piaciuto, difficilmente troverete questo più interessante. Costume Quest 2 come il suo predecessore è infatti un gioco di ruolo basato su fasi di esplorazione in cui potremo muoverci liberamente per le location, dove incontreremo altri personaggi che ci daranno quest principali o secondarie, e in cui dovremo cercare tutti i segreti e raccogliere i pezzi necessari a costruire nuovi costumi, solitamente situati in zone bloccate e accessibili solamente utilizzando le abilità speciali dei nostri travestimenti di Halloween. Queste fasi sono rimaste pressoché immutate dal precedente capitolo, tranne che per evidenti miglioramenti dal punto di vista grafico che rendono il gioco in cel shading molto grazioso, grazie all’uso di colori molto accesi, la presenza di nuovi effetti particellari come la pioggia (anche se questa a volte su PC causa problemi di framerate) e i riflessi dell’acqua, oltre ad un design dei livelli e dei personaggi semplice, ma allegro e spensierato, senza essere mai ripetitivo, come da tradizione Double Fine.

Gli sviluppatori hanno anche cercato di snellire le fasi di combattimento, vero fulcro dell’esperienza. Queste ultime altro non sono che dei combattimenti a turno dove controlleremo Reynold e Wren, e se presente un terzo personaggio, che ci accompagna per gran parte della trama. I nostri eroi quindi si trasformeranno in imponenti versioni dei personaggi rappresentati dai costumi che indossano, con tanto di animazione di apertura, e avrà inizio la battaglia. Rispetto al passato, sia noi che i nemici, avremo una debolezza verso un certo tipo di attacco e al contrario una resistenza maggiore ad un altro tipo di attacco. A livello pratico ciò si traduce in danni minori o maggiori per ogni attacco effettuato o subito, tuttavia, come in passato sarà possibile effettuare un solo attacco base, che va massimizzato premendo il tasto richiesto al momento giusto – un breve quick time event che si ripete anche per la parata degli attacchi nemici – o un attacco speciale, attivabile quando la barra di quest’ultimo, che si ricarica di turno in turno, diventa carica. È disponibile anche una versione rivisitata dei Francobolli da Battaglia, che per l’occasione diventano le Figurine dei Dolcetti da Brivido, che possono essere selezionate tre alla volta ed usate attivamente in battaglia per ottenere dei bonus; ahinoi, per via della semplicità dei combattimenti, sarà davvero raro se non impossibile averne davvero bisogno in battaglia. Alla fine di ogni disputa tra i nostri eroi e i mostri, oltre a ricevere i classici punti esperienza e caramelle (la valuta del gioco) la barra della vita non verrà ricaricata e lo stesso dicasi per la barra dell’abilità speciale che non si azzererà, bisognerà quindi trovare delle fontane da cui bere che ricaricheranno l’energia e fungeranno anche da punti di salvataggio ogni volta che interagiremo con esse.

Ritorno al futuro!

Anche se le meccaniche action GDR di Costume Quest 2 risultano molto semplificate e in breve ripetitive, questo gioco punta senza farne mistero più sulla trama e sullo stile stesso. La storia in sé risulta apprezzabile, senza alcun imprevedibile colpo di scena, e permeata da una continua comicità che solo due bambini come Reynold e Wren possono darci, e grazie ai viaggi nel tempo possiamo vedere la stessa location sotto una luce completamente diversa. Però a livello di contenuti sarebbe stato lecito, dopo la buona partenza di Costume Quest, aspettarsi qualcosa di più. Infatti è possibile terminare la storia, assieme a tutte le attività secondarie, in appena 5 ore, 6 se aggiungiamo la ricerca di ogni segreto e collezionabile, e considerando la grande ripetitività dei combattimenti, che portano via gran parte del tempo di gioco, si capisce come Costume Quest 2 non sia riuscito a correggere abbastanza i difetti del primo capitolo e ne resti una spanna sotto, tanto che potrebbe essere considerato più una seconda espansione del predecessore, che un vero seguito. Perlomeno il finale non lascia questioni in sospeso e si rivela la degna conclusione per questa saga, ad indicare che questo e il precedente Costume Quest siano da considerarsi come un unico gioco.

Costume Quest 2 – Dolcetto o scherzetto?


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