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Dopo l'iniziale impostazione sugli anni '50 '60, Gioco di Donne fa una digressione che va dagli anni '20 agli anni '40, con i costumi della mia nuova graphic novel "Vince chi Dimentica".
Cominciamo con quelli della protagonista, Eva Corà, direttrice della Galleria Nazionale d'Arte Moderna. Per il suo personaggio mi sono ispirata un pò a Palma Bucarelli di cui già abbiamo trattato qui , ma in realtà le icone di riferimento sono molte di più, e non mancherò di illustrarle prossimamente.
Vivendo immersa nell'arte, abita infatti proprio all'interno della Galleria, ho pensato di dare un tocco futurista alle fantasie delle sue gonne e delle sue vestaglie; non dimentichiamo che i futuristi stessi, Balla e Depero per primi, si erano cimentati nell'ideazione di abiti.
Siccome Eva si modula tra una fiera Volontà di Potenza, per dirla alla Freddy, e una femminilità quasi frivola, alterna pizzi e colori pastello e rosati ai colori accesi e le spille appuntite dell'avanguardia, senza mai separarsi però dai suoi caratteristici occhialini tondi.
Un altro piccolo assaggio sul mio blog di fumetti