Il consigliere Mauro Laus non ha dubbi: “Io spero si possa andare a nuove elezioni subito. Ma quello che trovo più sconcertante del caso Giovine è che dopo tre anni la partita non sia ancora conclusa: il vero problema è che l’Italia è un paese che va all’incontrario”. Il consigliere regionale in quota Pd, Mauro Laus, commenta così la sentenza della Cassazione e la definitiva condanna per 2 anni e 8 mesi al leader della lista dei Pensionati, Giovine, che con i suoi 27mila voti fu decisivo alle elezioni regionali.
“E la partita non è ancora chiusa. Mancano ancora Tar e Consiglio di Stato – fa notare Laus -. Questo significa che quando emergerà in via definitiva, come tutti già sanno, che l’elezione di Cota non è legittima, lui avrà governato cinque anni. E tutti gli atti approvati in questo periodo? In tema di sanità, di finanziamenti, di lavoro e assunzioni: che ne sarà di quei miliardi e miliardi di euro spesi in modo non legittimo?”.
Un Paese sbagliato alla base, così Laus definisce l’Italia. Sia quella politica, che quella imprenditoriale. Ma soprattutto quell’Italia così contortamente e recidivamente burocratica. Questa, secondo il consigliere Pd, la parola chiave per capire la stagnazione del nostro caro Belpaese.