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Cotta scolastica

Creato il 22 luglio 2011 da Carlo_lock
Stamattina, mentre fingevo di lavorare, ho chattato su Facebook con una ex-cotta scolastica (teniamo in riservatezza il nome). Una "cotta" della medie, lei aveva 13 anni, io 12. Mi è subito piaciuta perché era, si diceva, una puttanella....mi sono sempre piaciute, fin dalla tenera età le puttane, quelle che vanno con tutti. Questa ragazzina rappresentava la trasgressione, allora trasgressione era semplicemente frequentare i ragazzi più grandi, fumare o "fornicare" con tutti. Del resto io, lavato, pettinato, stirato, figlio di una madre iperprotettiva dal passato scout, a cosa potevo aspirare di meglio? Alle ragazzine dell'oratorio? Che poi lei andava all'oratorio, ma non certo per andare a messa, sia chiaro......Dopo più di vent'anni le ho detto quello che non ho avuto mai il coraggio di dirle, che lei era un mio mito, che mi ero innamorato di lei, che per me lei era irraggiungibile, che mi affascinava, ma mi faceva anche paura, perché si accompagnava a dei ragazzacci...ed in cuor mio sapevo che io non sarei mai stato un ragazzaccio, un trasgressivo e anticonformista sì, ma non un ragazzaccio, non un tamarro. E le ho detto che non la dimenticherò mai....
Ricordandomela com'era mi sarei aspettato una risata di scherno, magari un "fammi ridere". "ma falla finita...." e invece no......la discussione ha preso una piega diversa, strana, così mentre lei cucinava, in villeggiatura al mare, ci siamo confidati per iscritto l'inverosimile, le nostre trasgressioni, lei la sua vita molto turbulenta, ha rischiato di finire male per davvero. Poi i figli, i magici figli, i sacri figli che sistemano tutto, come l'acqua santa, come la pietra filosofale del benessere, azzerano tutto. I figli sono una benedizione ma anche una malinconia......e poi con un po' di rimpianto ci si chiede se si può trasgredire tutta la vita, se va posto un freno.
Ci risentiremo, ho voglia di continuare a raccontarle la mia vita. L'ho conquistata, penso....forse l'ho conquistata dopo più di vent'anni....ma è una conquista che non pretende niente, non chiede niente, una conquista "sana", disinteressata, semplicemente l'estrinsecazione di un'idea, la congiunzione mistico-temporale di passato e presente, in una fusione quasi perfetta, un rigurgito di passione addomesticata e sublimata.Ecco come il razionale diviene......forse oggi ho capito anche Hegel, sulla mia pelle.
Sono felice...sono felice....

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