- Categoria Cuore
Improvvise come un temporale.
L’autobus arriverà ad Alexanderplatz, ma prima deve passare attraverso periferie anonime e quartiere maltrattati. Ma poi ci arriva. E la torre della televisione, la Fernsehturm, con quella sua croce estiva, è là come sempre. La seguo con gli occhi, mentre scompare e riappare, tra palazzi bianchi a venti piani.
Ha gli occhi verdi, mi sorride, io parlo italiano dice, ah e dove lo hai imparato rispondo, e le solite cose così; e John Fogerty nelle orecchie, con quella voce, con quella chitarra, con quei quadri sulla camicia rossa; e Berlino, fresca, solo un po’ meno splendida senza quelle due mani di fata, e un po’ più malinconica, con quei due occhi marroni in giro. Sono pensieri, ma è confusione che si blocca sulla fronte, sopra gli occhi – abbasso la testa che temo si vedano – occhi pesanti che vorrebbero lasciare andare ma che proprio non ce la fanno.
Non ad Alexanderplatz, non davanti alla Fernsehturm.
Potrebbe interessarti anche:
- 19 aprile 2011
Sulla pagina bianca di “Follie Di Brooklin”
Aspetto. E mentre aspetto che lei venga, Berlino, perno la U-Bahn di Boddinstrasse, mi gira attorno. E gira un uomo con collare appuntito e mise sadomaso, tre turche velate, un tedescone in bici... - 11 febbraio 2011
Ad acquerello.
Domenica mi sono perso. Non so come sia successo: vedevo la strada alle spalle, l'incrocio davanti, le diramazioni, i segnali... tutto chiaro, tutto sottocontrollo. Poi ha cominciato a piovere. ... - 9 febbraio 2011
Il film.
C'è il protagonista e l'antagonista; c'è il colpo di scena. C'è il plot, la fotografia, le scene tagliate; c'è la colonna sonora. C'è il regista, le comparse, gli effetti speciali e c'è persino ... - 8 febbraio 2011
Palpebre.
Stasera ho il rubinetto aperto. Perdo da tutte le parti. Provo a tirare, a stringere, a tenere. Macché: uno sforzo inutile. Che quelli sono i ricordi che ci fregano. Uno va avanti, cammina, corre pers...