Ingredienti:
pistacchi
Per i fichi caramellati:
- Preparazione: 40’ più il tempo di riposo e raffreddamento + 25’ di cottura
- Coprite il couscous con 5 dl di acqua bollente e lasciate che si gonfi per circa 10 minuti.
- Raccoglietelo in una terrina e addolcitelo con lo zucchero a velo.
- Profumatelo con la cannella, mescolate bene e fate raffreddare.
- Nel frattempo preparate i fichi caramellati: lavateli bene e asciugateli con cura.
- Versate in un polsonetto o in un tegamino 4 cucchiai di acqua, unite lo zucchero, qualche goccia di succo di limone e fate sciogliere, mescolando con un cucchiaio di legno.
- Quando la soluzione comincerà a colorirsi, agitate bene il recipiente (non usate più il cucchiaio perché si attaccherebbe allo sciroppo).
- Continuate la cottura fino a ottenere un caramello biondo.
- Togliete il polsonetto dal fuoco e intingetevi, uno a uno, i fichi prendendoli con una forchettina.
- Quando saranno avvolti nel caramello posateli su un piano di marmo o di metallo, leggermente unto, a raffreddare.
- Unite al couscous i pistacchi tagliati a lamelle e qualche fico ridotto a quartini, mescolate bene e distribuite il ricavato nei singoli bicchierini.
- Completate con gli altri fichi caramellati e servite.
Vino consigliato: la presenza di fichi e di zucchero obbliga a scegliere un vino dolce come il Moscato di Noto o l’Erbaluce di Caluso Passito.
La tradizione vitivinicola dell’ area sud-orientale della Sicilia è ben viva nella memoria della gente del luogo, qui la coltivazione della vite è stata per lungo tempo l’attività agricola prevalente. Il territorio di Pachino ha svolto per parecchi anni il ruolo di centro di produzione di mosti e vini prevalentemente impiegati per il taglio di vini più blasonati, acquistati dal nord Italia e dalla Francia in grandi quantitativi. La Marabino si pone come obbiettivo di riqualificare una zona che oggi è centro di grande interesse e di valorizzazione sotto il profilo commerciale, grazie a caratteristiche pedoclimatiche tali da permettere di ottenere vini di grande pregio. La nostra attenzione è rivolta alla cura del territorio, per questo abbiamo scelto di usare esclusivamente prodotti naturali che seguono i principi dell’agricoltura biodinamica, per aiutare la vigna a trovare e mantenere l’equilibrio in sintonia con la natura e per far esprimere finalmente al vino la profondità del carattere della propria terra.Il Moscato di Noto si produce nella Sicilia orientale, nei comuni di Noto, Rosolini, Pachino e Avola, in provincia di Siracusa. E’ ottenuto con le uve di Moscato bianco, localmente denominato Moscato giallo o Moscatella, e, in base al disciplinare, può essere naturale, spumante e liquoroso. Il riconoscimento della Doc risale al 1974 (GU n. 199/74) e il Moscato di Noto, insieme e quello di Siracusa e all’Eloro rosso, rientra nel Consorzio tutela vini del Siracusano. Dopo il picco produttivo del 1993, quando ha superato i 1.100 ettolitri, il Moscato di Noto ha registrato un drastico calo dei volumi. Nel 1999 in particolare si è tenuto sotto i 200 ettolitri.
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