Che drammatico ritardo! Capita che sei nelle prime ore di Festival del Film di Locarno 2011, travolta dalle anteprime e dalle opere in concorso e non sai più da dove iniziare, ti fai una bella scaletta e decidi che i film fuori concorso dovranno – ahimè – attendere e poi ti ritrovi a pochi giorni dalla distribuzione nelle sale di Cowboys & Aliens a domandarti come mai il link non funzioni… ovvio, il post non c’è! E scatta il dramma…
Sarebbe un gran peccato non solleticare il lettore ad andare a vedere questo godibile ed alternativo western costellato da cattivi fuori dal comune, che abitano montagne semoventi e (come da copione) ci rapiscono per i loro loschi affari.
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© Festival del film Locarno 2011
Siamo nel far west, quello vero di fine ‘800, e seguiamo il risveglio di Daniel Craig, un James Bond che a tutti gli effetti ha solo fatto un tuffo nel passato, che si ritrova nel bel mezzo del nulla, agghindato con un techno-braccialettone dotato di super poteri di cui non sa che farsene, con una gnocca (Olivia Wilde) che gli fa la posta e un ricco possidente (Harrison Ford), tanto stronzo quanto protettivo nei confronti del figlio scemo, che vorrebbe solo trovare l’occasione giusta per riempirlo di piombo. Ovviamente i due uomini si dovranno alleare, ma quella che inizialmente sarà una convivenza forzata diverrà, con l’evolversi dell’avventura, un vero rapporto/supporto come capita solo ai grandi leader che (come prevedibile) salveranno tutti da una potenziale fine piuttosto ingloriosa.
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© Festival del film Locarno 2011
Harrison Ford è perfetto, con le sue rughe e la sua parlata sbiasciatissima, monta in sella (d’altra parte tutti gli anni da Indiana Jones sono stati una gran palestra e si vede!), si mette una maschera da brutto ceffo col cuore tenero ma dal grilletto facile e diviene il Signore della cittadina di Absolution (nome che già dovrebbe farci capire molte cose). Siamo nel New Mexico e il colonnello Dolarhyde – Ford è indiscusso padrone sino a quando arriva lo straniero Craig che destabilizza gli equilibri portando gli alieni e le loro astronavi in paese. L’attacco avviene quasi subito, il bersaglio è decisamente lo smemorato ex agente segreto e i sodalizi divengono forzati.
A tutti gli effetti siamo di fronte ad un action – western dai risvolti Sci Fi. Forse perché è uno dei primi tentativi di commistione di generi così (apparentemente) antitetici, sta di fatto che qualcuno si è sentito più sereno arruolando anche veterani del mestiere. Vediamo quindi in azione un’attempata versione di Indiana Jones, uno svampito e disorientato 007 e un’esordiente bella di un altro mondo che ha le sembianze di Olivia Wilde (noi l’abbiamo vista e vi garantiamo che la presenza scenica per ora è solo dietro la macchina da presa!) per dar vita alla versione 35 mm dell’omonima graphic novel di Scott Mitchell Rosenberg.
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© Festival del film Locarno 2011
John Favreau riesce a realizzare due ore di autentico divertimento, ricco di trovate anche plausibili e di effetti speciali che magari non abbagliano tutto il tempo, ma che riescono ad unire generi e situazioni talvolta antitetici nella realtà. Senza la volontà di impartire lezioni di morale si avverte comunque un adattamento ai giorni nostri, alle nostre paure e soprattutto alle nostre reazioni agli attacchi a sorpresa, del classico plot in cui gli alieni si mostrano (infine) per quello che sono. Quando gli omini verdi non paiono per nulla gentili, bensì sono determinati ed egoisti, vi è immediata coesione di gruppi che storicamente sono ostili tra loro, in questo caso di galeotti o presunti tali, padroni e padroncini, tribù indiane e gringos. Una trasposizione quindi di moderne paure e reazioni a ciò che è percepito come mal comune fermo restando che questo è – e rimane (!!!) – puro intrattenimento all’americana perfetto per il venerdì sera con gli amici!