Magazine Diario personale

Cranio di velluto

Da Margherita

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Facebook dà ad intendere che la mia vecchia amica
non più tale
sia passata al lato oscuro,
ai saldi valori morali
degli artisti affiliati a Casa Pound.

I suoi lucidi capelli neri
stirati alla perfezione
prima di un concerto
incentrato sui saldi valori morali
dell'artista affiliato a Casa Pound
che sul palco sta fermo,
perché è così che si comunica marzialità.

Il mio
- il nostro stupore,
quando constatammo che era vero.
Vero! Non una bizzarra voce di quarta mano!
Allora aveva ragione mia nonna
che per principio rifuggiva gli estremi
e che al primo appuntamento chiese a mio nonno
"Lei è simpatizzante fascista? Comunista?",
ché da quelli era bene stare alla larga,
senza perdere tempo in annosi distinguo.

A mia nonna gli skinhead parevano tutti uguali;
sapeva a malapena della loro esistenza.
Inutile narrarle storie
che parevano pescate
dalle genealogie dall'Antico Testamento.
Neanche degli sharp c'era da fidarsi.
Brutti ceffi pure loro,
ché la virtù sta nel mezzo,
e questo è buon senso,
mica ideologia.

La mia vecchia amica
non più tale
e una sequenza di crani
e nuche rasate,
su un tiepido sottofondo oi!.

L'oscillazione tra due estremi
che a mia nonna parevano identici
non ha risolto il problema cittadino
delle minacce baritonali,
delle finte da cortiletto d'infanzia
e dei bicchieri infrangibili
frantumati con fragore sul setto nasale
degli uomini dal cranio di velluto.

Teneri hooligan di provincia
che ubriachi mi salutano
dopo una fallimentare trasferta
in un'altra arida terra del nord est.

Meglio loro o
gli artisti affiliati a Casa Pound?
Meglio loro o
il ragazzo del centro sociale
che con agilità augura morte aspra ai propri nemici?

I saldi valori morali di chi invoca roghi
entro cui far ardere
e consumare nel dolore
le carni tatuate dei propri nemici.

I cori
che odo in lontananza
quando penso alla mia amica
non più tale,
che con precisione
ha perseguito la via
dei crani rasati e delle carni tatuate
dei nemici dei suoi ex.

I saldi valori morali di chi resta fedele
alla monotonia di crani di velluto,
tra di loro
simili al tatto,
e nel tempo.

Ci vuole perseveranza
per permanere sullo stesso involucro d'uomo.
E ci vuole spirito di abnegazione
per farsi compagna di crani di velluto
che come i cani
di sovente si scontrano con soglie
sulle quali è segnalato
che lì quelli dell'altra fazione
devono stare alla porta.

I saldi valori morali
degli artisti affiliati a Casa Pound
mi fanno una certa tristezza,
ma c'è anche da dire
che io certe cose proprio non le capisco,
e rispondo con voce incerta
ai saluti dei teneri hooligan di provincia
che mi sorprendono intenta a bere cabernet
sotto un vessillo dei Maiali inquinanti.

Mi chiedo se,
per la mia vecchia amica
non più tale,
il leitmotiv del cranio di velluto
dopo qualche anno non sia diventato
un veicolo tattile
per viaggiare nel passato,
per chiudere gli occhi e rivisitare
vecchi amici
non più tali;

giusto un attimo,
il tempo di una carezza,
per ricordare quando si era unica carne
e foto appese ai bordi di un letto.

(foto di Gavin Watson)


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