Magazine Cinema
La trama (con parole mie): Cal ed Emily Weaver, una coppia apparentemente collaudatissima, tre figli, una bella casa, una vita tranquilla, decidono di divorziare.
Emily, infatti, è in profonda crisi dopo aver tradito Cal con il collega David Lindhagen, e la stessa notizia porta allo sconforto Cal, che si rifugia in serate solitarie in un locale alla moda. Qui è avvicinato da Jacob Palmer, un casanova impareggiabile che, spinto da una sorta di compassione, decide di trasformare l'impacciato uomo di mezza età in un seduttore come lui.Così, mentre Cal si reinventa come una macchina da sesso pur rimpiangendo la vita in famiglia, suo figlio minore Robbie scopre di essere perdutamente innamorato di Jessica, la babysitter dei Weaver, a sua volta segretamente cotta dello stesso Cal.David, intanto, non desiste dal corteggiare Emily e Jacob trova l'amore in Hannah.Ma le sorprese non sono affatto finite.
Sono davvero sorpreso.A volte, nonostante le presentazioni, le impressioni, la distribuzione e la pubblicità completamente fuorvianti, c'è anche la possibilità di ritrovarsi di fronte ad una pellicola fresca, divertente e piacevole come Crazy stupid love, un vero gioiellino del suo genere che rappresenta, senza dubbio, il meglio della commedia sentimentale made in Usa di quest'anno accanto all'altrettanto interessante Easy A, cui risulta legato dalla presenza di Emma Stone e di Nathaniel Hawtorne, che con il suo La lettera scarlatta torna a far parlare di sè in una delle sequenze più divertenti che coinvolgono Robbie, il figlio adolescente o quasi di Cal ed Emily.Ma le sorprese che Crazy stupid love è in grado di offrire sono molte, distribuite con equilibrio, ed intelligentemente in bilico tra la risata sguaiata e fracassona e la riflessione malinconica e quasi amara: dal divorzio e le sue implicazioni alla magnifica macchietta interpretata da Marisa Tomei - sempre più milf e sempre bravissima -, dal rapporto tra genitori e figli alla costruzione di una delle amicizie sullo schermo che più ho gradito negli ultimi tempi, quella tra l'inizialmente sfigatissimo Cal/Steve Carell ed il tutto d'uno pezzo Jacob/Ryan Gosling, che ribaltano il concetto maestro/allievo - ottime le citazioni di Karate kid - e si tuffano quasi senza volerlo - grande merito della sceneggiatura - in quello tra padre e figlio, complice la storia personale di Jacob, svelata soltanto con il passaggio del ruolo dello stesso giovane da seduttore ad innamorato.Tornando al già citato Robbie, inoltre, va sottolineato un lavoro eccellente in fase di script, tanto da rendere il piccolo Weaver uno dei personaggi più azzeccati e ben strutturati dell'intera pellicola - da urlo il suo faccia a faccia con David Lindhager nell'ufficio di sua madre -, senza contare che l'intero cast pare clamorosamente in forma e a proprio agio nel portare in scena i protagonisti della vicenda, regalando al pubblico momenti magici come l'inconsueta "riunione di famiglia" che porta tutte le storie a confluire in una situazione clamorosamente grottesca nel giardino dei Weaver, curato maniacalmente da Cal anche dopo la sua separazione da Emily, in gran segreto, neanche fosse la più losca delle relazioni extra coniugali.Il tutto senza mai perdersi in sbrodolate inutilmente romantiche o nella consueta gestione della risoluzione delle vicende - uno dei grandi drammi delle commedie sentimentali è proprio dato non tanto dal lieto fine, quanto dalla banalità dello stesso -, qui, seppur non con un'inventiva da film d'autore rivoluzionario a tutti gli effetti, gestita con grande sensibilità ed un occhio ad un pubblico ben più attento ed esigente di quello da distributore automatico in stile bancomat del film da vedersi sul divano il mercoledì sera tanto per non rischiare la coda al Cinema.
Un lavoro riuscitissimo, dunque, sotto ogni punto di vista, che vale una e più visioni e non rischia in alcun modo di stancare lo spettatore: e da lui a lei, passando per la prole eventuale o i gruppi di amici, non c'è un protagonista che non rappresenti almeno in parte lo spettatore, quasi come se potessimo in qualche modo prenderci una pausa e, senza accorgerci di guardare a noi stessi, potessimo scoprire, riscoprire e farci una risata su uno dei più grandi misteri della vita: l'amore.
Pazzo stupido amore, per l'appunto.
E, a volte, anche un pò stronzo.Parola di Nathaniel Hawthorne. E di Robbie.
MrFord
"This thing called love I just can't handle it
this thing called love I must get round to it
I ain't ready crazy little thing called love."Queen - "Crazy little thing called love" -
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