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Credere in te stesso!

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

"Se credo di poter fare una cosa, avrò sicuramente la capacità di farla,

Credere in te stesso è la cosa più importante in assoluto!

Secondo te, qual è la caratteristica che differenzia le persone di successo da quelle che falliscono, a prescindere dal livello culturale e dal grado d'intelligenza?

Credere in te stesso!

La differenza tra le due categorie di individui è di una semplicità sbalorditiva. Le persone che non riescono nella vita non rischiano mai, non si mettono mai in gioco!

Non escono mai dalla loro zona di "comfort" o di sicurezza. Preferiscono non esporsi perché non si sentono sicure, ossia hanno tanta paura! Invece le persone di successo sono ben decise ad avere quello che desiderano e pur di averlo sono disposte a correre qualunque rischio ed anche a fallire temporaneamente, e si impegnano a fondo per raggiungere i propri obiettivi.

Ognuno di noi può guardare con occhi critici ai propri successi passati, parziali o totali: ogni volta che siamo riusciti ad ottenere qualcosa è perché siamo stati decisi e ci siamo buttati fiduciosi e più o meno incoscienti dei rischi che correvamo. Non ci importava di fare brutta figura, anzi non ci pensavamo neanche, talmente forte era la nostra passione! Eravamo sicuri di farcela, decisi e determinati, perciò era impossibile fallire!

Dice un proverbio che " chi non risica non rosica"; e anche se c'è il proverbio contrario che sostiene che " chi va piano va sano e va lontano ", ammonendo a non buttarsi alla cieca, è pacifico che se si elimina del tutto il rischio, se non si esce mai dalla propria zona di sicurezza, se manca del tutto lo spirito di iniziativa o di avventura, dunque se si ha paura di rischiare, è molto probabile che non si combinerà nulla di buono nella vita!

Guarda questo filmato:

Se hai paura di fallire o di fare brutta figura, se hai paura di essere respinto o umiliato, se temi di non farcela, parti col piede sbagliato e sei candidato al fallimento.

Te lo chiami tu stesso il fallimento come una profezia auto-avverante. Se vuoi ottenere qualcosa devi per prima cosa imparare come fare per ottenerla, ossia apprendere le giuste strategie, e devi rischiare senza scoraggiarti di fronte alle inevitabili difficoltà. Devi sapere già in partenza che fallire è una cosa normale e abbastanza frequente, soprattutto durante l'adolescenza, proprio perché fa parte del processo di crescita e di apprendimento.

Insomma s'impara soprattutto sbagliando.

Quindi soltanto provando e rischiando si possono ottenere le cose belle! Anzi sono belle proprio perché non è facile ottenerle e dunque occorre impegnarsi a fondo per averle. Insomma se non passi all'azione e metti in pratica tutto quello che sai, anche se hai seguito molti corsi di formazione continuerai a sentirti infelice e insoddisfatto perché i risultati non arrivano.

Le qualità per la riuscita personale sono dunque, innanzitutto, il gusto calcolato del rischio e una forte determinazione. Pertanto, qualunque sia il tuo stadio di formazione, è giunto il momento di lanciarti fiducioso nella mischia poiché soltanto entrando in azione e facendo esperienza è possibile ottenere buoni risultati. E però non aspettarti di raggiungere "subito" grandi traguardi! Devi avere pazienza, devi imparare ad aspettare ed acquisire tolleranza al dolore e alle sconfitte, anzi non le devi considerare sconfitte perché si tratta di esperienze importanti per la tua crescita personale. Purtroppo i fallimenti sono il prezzo da pagare per poter raggiungere il successo. Tutte le persone importanti hanno avuto fallimenti nella loro vita prima di raggiungere le vette. Gli insuccessi ti dicono in sostanza che tu non sei ancora maturo, non sei ancora pronto, non sei ancora all'altezza della situazione, sei ancora a digiuno di determinate conoscenze e abilità, e quindi ti invitano a rimboccarti le maniche e a colmare le tue lacune.

Perciò dobbiamo smettere di fare a pugni con noi stessi, di insultarci e avvilirci!

Dobbiamo invece fare pace con noi stessi. Dobbiamo smettere di essere i giudici di noi stessi. Dobbiamo sviluppare una genuina compassione per noi stessi, che naturalmente non è autocommiserazione di cui è bene sbarazzarcene al più presto. La realtà è che la sofferenza, le delusioni, le sconfitte, le frustrazioni fanno parte della vita e non risparmiano nessuno, perché se andasse tutto bene non ci sarebbe alcuno sprone a migliorare, a crescere, ad elevarci. Le crisi esistenziali hanno appunto il compito di farci crescere e sono il prezzo da pagare per il nostro progresso. Pertanto ci dobbiamo accettare sempre e comunque, anche se siamo pieni di difetti. Anche se siamo strapieni di difetti dobbiamo comunque avere una buona opinione di noi stessi, dobbiamo avere fiducia nel nostro miglioramento e dunque dobbiamo anche rimboccarci le maniche e assumerci le nostre responsabilità.

Purtroppo, di problemi - difficoltà, rifiuti, boicottaggi, critiche malevoli, tradimenti, inimicizie, ecc. - se ne incontrano tanti nel corso della vita e se non abbiamo una buona soglia di tolleranza del dolore e non siamo abbastanza risoluti, ci scoraggiamo facilmente. Se siamo mossi dal dubbio - Faccio bene o faccio male? Lo faccio o non faccio? Accetto o non accetto? - il risultato quasi sicuramente sarà deludente perché i dubbi spesso distruggono la fiducia e la speranza.

Dunque occorre prendere la mira, ossia la decisione, e sparare, ossia agire immediatamente senza pensarci sopra.

"E se va male? Se fallisco? Se mi respinge? Se faccio una misera figura? Se divento ridicolo? Se rovino tutto?". Tutti questi "se" sono la tua rovina perché ti distruggono la vita annientando le tue potenzialità, ti paralizzano e ti riducono a eterno perdente. Se ti metti a pensare prima di passare all'azione, ti scoraggi e non agisci più. Purtroppo la vocina interiore, se le dai spazio, ti porta sempre a procrastinare o a rinunciare. Il ragionamento (razionale) fa preferire sempre la prudenza al coraggio e dunque porta al rinvio. E allora è bene sapere che tutti hanno timore quando si trovano ad affrontare situazioni nuove, persino le persone spericolate, perché è normale avere paura, ma il loro segreto è quello di buttarsi nel vuoto come fanno i paracadutisti, e così l'emozione della paura svanisce immediatamente lasciando il posto all'ebbrezza del volo!

I pensieri disfattisti legati ai "se" non possono fermarci se li mettiamo in preventivo considerandoli normali e parte del nostro percorso, e se nutriamo la convinzione che comunque vada sarà un successo perché ci ritroveremo una bella esperienza. E nella vita pratica, che è quella che vale di più, contano solo le esperienze. L'esperienza la si può fare anche guardando gli altri, ma la vera esperienza è quella che facciamo noi stessi sul campo d'azione, magari anche sbagliando, perché soltanto chi non agisce non commette errori: sono proprio gli errori che preparano la strada alla saggezza e al successo!

Un desiderio bruciante, grazie alla sua fortissima carica emotiva, ha un effetto enorme sul nostro comportamento e sull'esito positivo delle nostre imprese poiché genera un entusiasmo travolgente e la capacità di creare rapport col prossimo. La capacità di stabilire un rapporto empatico con gli altri è infatti non meno importante dell'attitudine al rischio calcolato, della determinazione e della pazienza! In effetti tutto è interconnesso: per creare rapport, l'io non deve essere ipertrofico, e per non avere un io ipertrofico occorre essere flessibili e pazienti e possedere il senso dell'humour, in modo da non dare eccessiva importanza alle cose e sapersi accettare come essere umano, saper assorbire le sconfitte e non temere il giudizio degli altri.

Il più bel regalo che possiamo fare a noi stessi è accettarci sempre, nella consapevolezza che la vita è difficile, soprattutto prima della maturità, e piena di difficoltà per tutti, e che gli ostacoli che incontriamo sono necessari per stimolarci ad impegnarci e a migliorare sempre.

Pertanto la cosa più sbagliata è auto-ingiuriarsi, denigrarsi e rifiutarsi quando le cose si mettono male. E non dovremmo neanche dimenticare che ciò che a noi, oggi, può apparire assurdo e ingiusto e chissà quale tragedia, si rivelerà in un modo o nell'altro la nostra fortuna nel medio lungo periodo. ( 1) Per diventare bravi occorre l'esperienza e l'esperienza nasce dall'azione, dalla pratica e dagli errori, e quindi anche dai fallimenti. E' indispensabile accettarci per quello che siamo, ma anche rimboccarci le maniche ed elevarci, altrimenti saremo sempre insoddisfatti, nervosi, scostanti, aggressivi e troppo esigenti con noi stessi e con gli altri.

Più non ci accettiamo o rifiutiamo, più peggioriamo la situazione, perché se ci sentiamo una nullità non possiamo rendere al massimo delle nostre potenzialità. Accettarsi significa anche volersi bene, percepirsi come una persona normale e perbene, ossia avere una buona autostima. Per stare bene, a prescindere dai risultati ottenuti finora, dobbiamo accettarci sempre: la regola delle tre "A" (accettarsi, approvarsi e amarsi) non deve mai essere dimenticata! La realtà è difficile per tutti, e tutti passano attraverso periodi di crisi, ma manco a farlo apposta proprio dopo ogni crisi facciamo un bel salto di qualità!

Le qualità essenziali che ci consentono performance elevate sono, dunque, l'amore incondizionato per se stessi, l'attitudine al rischio calcolato e una forte determinazione e/o autodisciplina e/o passione, nonché la capacità di prendere iniziative e di crearerapportcon gli altri, e quella di perseverare nei propri intenti superando le difficoltà con pazienza e costanza. Ovviamente, a questi fattori vanno aggiunti anche la competenza, la flessibilità - ossia il sapersi mettere almeno temporaneamente nei panni dell'altro - ed il senso etico della vita: in tal modo saremo degli esempi viventi dotati di grande carisma.

Potrebbero sembrarti tanti e difficili i requisiti necessari per ottenere successo. In realtà è tutto molto semplice: per diventare padroni della propria vita basta acquisire tante buone abitudini, il che significa soprattutto stare lontano dagli eccessi e dai vizi.

Semplificando ancora di più il discorso possiamo affermare che le persone che riescono nella vita sono quelle che hanno il morale sempre alto.

Infatti è il morale alto che consente ad un campione di vincere le gare ed è il morale alto che consente alla squadra ultima in classica, che ormai non ha nulla da perdere, di battere inaspettatamente una squadra blasonata ma momentaneamente col morale a terra. Quando abbiamo il morale alto siamo capaci di prestazioni superlative e non abbiamo paura di nulla: siamo invincibili! Il morale alto deriva da una percezione elevata di se stessi, il che potenzia i muscoli e la mente e ci consente di fare cose straordinarie. Grazie al morale alto il piccolo Davide sconfisse il gigante Golia! Avere una elevata percezione di sé diventa una profezia auto-avverante; al contrario una pessima percezione di sé ci condanna al fallimento!

Parlare di morale alto o basso oppure di emozioni è praticamente la stessa cosa. Le emozioni rappresentano l'interazione tra mente e corpo operata attraverso il cuore che accelera o decelera le sue pulsazioni influenzando così il ritmo respiratorio ed il sistema neuro-ghiandolare, scatenando nei casi estremi vere e proprie tempeste emotive negative (ad esempio il panico), o al contrario l'estasi (come nell'orgasmo).

Coloro che riescono nella vita sanno gestire bene le loro emozioni, non le negano, perché come dice Anthony Robbins "... tutte le emozioni sono al nostro servizio". La distinzione tra emozioni positive e negative ci trae in inganno perché se ce ne sappiamo servire sono tutte utili. Ogni emozione impropriamente detta negativa (paura, rabbia, frustrazione, delusione, senso di colpa, senso di inadeguatezza, rancore, gelosia, ecc.) rappresenta un messaggio del corpo-inconscio che ci sta a dire che dobbiamo cambiare approccio altrimenti continueremo ad avere risultati negativi. Se le comprendiamo in tempo, possiamo prevenire le crisi vere e proprie che sono alcune volte devastanti.

Cambiare approccio significa cambiare le proprie credenze da limitanti in potenzianti.

Ecco allora come stanno veramente le cose: le persone di successo sono mosse da credenze potenzianti, al contrario di quelle perdenti che sono mosse da credenze limitanti. Il carburante che fa funzionare l'organismo sono proprio le convinzioni e i pensieri dominanti che da esse scaturiscono: dai pensieri nascono poi le azioni e i comportamenti. Le convinzioni potenzianti ci consentono di avere il morale alto e di attingere alle nostre potenzialità inconsce praticamente inesauribili, mentre le convinzioni limitanti ostacolano i processi biologici dell'organismo facendoci sentire stanchi e sfiduciati in partenza. Le convinzioni agiscono sulla postura e sul modo stesso in cui pensiamo e respiriamo: quando respiriamo male le energie scarseggiano e il morale è a terra.

Sono dunque le convinzioni le leve che ci consentono di riuscire più o meno bene nella vita! A questo punto dobbiamo chiederci qual è la convinzione potenziante presente in tutte le persone vincenti, perché essendo essa in comune a tutti, vuol dire che è proprio essa la leva più potente per la riuscita personale.

Credere in te stesso!
Ebbene,la credenza più importante è la fiducia in se stessi o autostima!L'autostima è appunto una credenza, la credenza regina!

E si tratta della credenza più importante, e quindi della leva del successo più potente, perché in realtà essa è olistica, ossia racchiude quasi tutte le altre qualità che abbiamo visto precedentemente. Per esempio, quando manca la fiducia in se stessi anche il morale è a terra! E' come se la tua automobile (ossia il tuo corpo) avesse le gomme sgonfie per cui non puoi muoverti agevolmente, né tanto meno rapidamente! Qualunque sforzo, quando non credi in te stesso, è praticamente vano, perché ti "sgonfi" facilmente alle prime difficoltà. E dire che sei col morale a terra o senza benzina (senza energie) è praticamente la stessa cosa. In questi casi devi muoverti molto di più, devi respirare a pieni polmoni e cominciare a rivitalizzare il tuo corpo. Il movimento (soprattutto la corsa) è importante perché produce endorfine che alzano il morale.

Manco a farlo apposta, chi crede in se stesso conduce spesso una vita sportiva intensa e perciò gode di uno stato di salute eccellente.

Ritrovandosi a disposizione molte energie, ha una grinta invidiabile e la costanza e la pazienza necessarie per perseverare nel raggiungimento dei propri traguardi. Soltanto chi crede in se stesso ha sempre il morale alto e riesce ad avere abitualmente prestazioni al di sopra della media. Credere in se stessi significa che i due emisferi cerebrali funzionano all'unisono per cui siamo creativi e razionali allo steso tempo. Pertanto, soltanto chi crede in se stesso è pieno di iniziative, è sempre pronto a mettersi in gioco e ha una passione travolgente, nonché autocontrollo e forza di volontà notevoli. Soltanto chi crede in se stesso ha anche una fiducia immensa nella vita e nel prossimo e non vede limitazioni o barriere intorno a sé: in definitiva non si lascia fermare dalle paure!

Chi crede in se stesso non si accontenta di risultati da poco, ha sempre obiettivi grandiosi e a lunga scadenza, ed è sempre impegnato e stimolato al massimo: non si annoia e non ha tempo per lamentarsi! Tutti i veri campioni e i formatori eccellenti credono ciecamente in se stessi!

La fiducia in se stessi ci fa vedere le cose già realizzate in quanto comporta un'autoimmagine positiva che rappresenta di per se stessa una profezia auto-avverante.

Credere in se stessi significa agire come se fosse impossibile fallire.

È proprio questo il suo enorme potere! Purtroppo le profezie auto-avveranti si verificano anche quando si ha un'autoimmagine negativa, ossia scarsa fiducia in se stessi. In questi casi, vedendosi pieni di difetti e immeritevoli, si finisce per auto sabotare inconsciamente le proprie stesse iniziative e si collezionano fallimenti a ripetizione perché l'inconscio resta sempre fedele all'immagine di sé anche quando è negativa e fallimentare.

In conclusione, se è vero che credere in se stessi è il cardine dello sviluppo personale e del successo, ne consegue che un'immagine inadeguata o limitante di sé ci taglia le gambe e ci rende perdenti!

E dunque credere in se stessi significa avere una elevata percezione di sé (autostima), significa fare le cose con passione e con impegno, significa avere la certezza del risultato finale anche quando ci sono ostacoli e ritardi, significa anche avere una elevata soglia di sopportazione del dolore e tanta pazienza perché la vita ci mette tutti, compresi i campioni e i leader, continuamente alla prova e ci sorride soltanto quando siamo veramente meritevoli e grati!

Credere in se stessi significa accettarsi, approvarsi ed amarsi sempre, anche nei momenti difficili!

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