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Credi di avere dei limiti??

Creato il 23 marzo 2011 da Rolando

 

Oggi mi è capitato di vedere il filmato di un atleta 23enne, wrestler americano, vincitore del campionato 2010 per questo sport nella sua categoria. Fino qui niente di speciale. Se non fosse che Anthony Robles, questo il suo nome, ha una gamba sola. 

Anthony è nato così, all’età di 3 anni si è rifiutato di indossare la protesi e da allora si è costantemente sfidato per rafforzare il suo corpo ed indebolire in questo modo il suo handicap. Vi assicuro che se lo guardate entrare in campo ciò che vedete razionalmente è un uomo con una sola gamba, ma ciò che percepite di lui è che si considera, si muove ed è una persona “normale”. 

Cosa permette a una persona di essere così ? Cosa mette in moto, non solo per non arrendersi e condurre un’esistenza “normale”, ma per arrivare a livelli di eccellenza che solo pochi individui si impegnano a raggiungere, e ancor meno raggiungono?

Sarebbe fin troppo scontato, nelle sue condizioni, credere alla propria limitazione (più oggettiva di così!!!) e quindi credere di essere nati svantaggiati,  di aver subito un’ingiustizia, credere di non poter vivere come gli altri che la vita è crudele e che “lassù” non esiste nessuno! Anthony avrebbe potuto crogiolarsi nella sua situazione, ottenendo certamente dei vantaggi secondari come la comprensione e la compassione altrui, avrebbe potuto evitare il rischio che sfidarsi comporta, avrebbe avuto insomma un’ottima scusa per non giocare appieno il gioco della vita. 

E invece no. Ha giocato. E ha vinto. 

E non mi riferisco al fatto che ha vinto il campionato, il titolo, la medaglia. No, ha vinto molto di più. Ha vinto sulla paura ogni volta che raccoglieva una sfida, ha vinto sull’autocommiserazione ogni volta che ha fallito in qualcosa, ha vinto sull’attribuire all’esterno ed al giudizio degli altri più potere di quanto non desse a se stesso, ha vinto su tutti i non posso, è difficile, è troppo dura, tanto non ce la farò mai, per lui è più facile, non sono capace, cosa penseranno di me?.  Si è collegato al suo cuore ed ha scelto di ascoltare la sua voce, e forse quella di qualcuno che lo poteva sostenere, ha desiderato, si è impegnato ogni giorno, ha creduto. Secondo te come si sente una persona che ha saputo fare tutto questo? E come si sarebbe sentito se si fosse arreso “alla realtà oggettiva”? E tu, come ti sentiresti e cosa potresti ottenere se anche tu desiderassi, credessi, ti impegnassi? Come ti sei sentito le volte che l’hai fatto? Cosa hai bisogno di credere e fare per renderlo possibile?

Mi ricordo di aver letto la storia di una nonnina americana che, all’età di 63 anni  ha sollevato di peso un’automobile per salvare suo nipote che era stato investito. Mi ha colpito il fatto che, nel periodo successivo a quello che lei aveva definito “l’evento”, non voleva parlarne con nessuno, né rilasciare interviste al riguardo perché il solo ripensarci la faceva soffrire. Sai perché? La domanda che continuava a farsi era questa: “Se sono stata capace di fare una cosa così incredibile, di accedere a delle risorse così grandi e potenti che non sapevo nemmeno di avere, cosa devo pensare di tutto il resto della mia vita…l’ho forse sprecata?” 

E tu, quali risorse inespresse stai celando a te stesso? Cosa potresti fare, chi potresti diventare se decidessi di scoprirlo ORA?

 

Gina Abate

HappyLife Coach

 

Ps: ah, se poi vuoi sapere com’è finita con la nonnina, per evitare davvero di “sprecare” qualcosa, ha scelto di focalizzarsi su quello che poteva ancora fare piuttosto che sulle occasioni che aveva perso, ha rispolverato il suo sogno di ragazza e si è iscritta all’Università, laureandosi in Geologia ed insegnando  poi ad altri questa materia che l’aveva sempre appassionata. Quindi…never too late! Ma tu non aspettare i 63 anni per fare ciò che sogni (o sognavi) di fare! : ))


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