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Vorrei che sapeste però che io cancello spesso e volentieri, senza troppe difficoltà, quando trovo persone volgari, arroganti, stucchevoli. E cancello soprattutto persone che non interagiscono, mere presenze di un elenco. Non voglio avere numeri alti, spettatori osannanti, non voglio avere like a tempesta, sono molto più ambizioso e voglio interlocutori (cosa difficilissima, su FB, ma tant'è).
Per questo, sono molto più contento quando vengo cancellato perché non piaccio, perché non va quello che dico (o perché sono trasparente e non dico nulla che possa interessarvi). Non sono una popstar e non voglio esserlo: non posseggo il temperamento o la grinta del leader, ma non baratto in nessun caso la mia libertà personale con niente e con nessuno. Neanche con il timore di essere arrogante.
E se questa professione di fede sembra superflua ad alcuni, un bislacco atto autoreferenziale, cancellatemi pure, vuol dire che non abbiamo davvero niente da dirci. Cancellatemi: su FB ho rapporti continui con non più di una quarantina di persone e non ho bisogno di chi di tanto in tanto mi parla di cose che ho scritto qui per farmi presente che "non mette il like, ma mi segue".
Non ho bisogno di seguaci, non sono un profeta. Detesto che mi si parli di cose che accadono "su FB" come in un luogo fisico: ciò che abbiamo da dirci possiamo dircelo in tanti modi, FB compreso. Ho già cancellato diverse persone che esistevano tra i miei "amici" solo per invitarmi a giochi o a eventi inverosimili (un paio di volte anche alle selezioni del Grande Fratello).
Ciò a discapito di inviti che potevano interessarmi. Ora mi sono stancato: mi sono stancato delle liste, della visibilità filtrata per alcuni, preferenziale per altri, mi sono stancato di moderare il modo in cui passano il mio linguaggio, i miei contenuti, i miei interessi, perfino il mio disprezzo. A me interessano poche cose e non ho bisogno di entrare nel dettaglio.
Se qualche persona con la quale è scattata qualche improvvida, improvvisa simpatia dovesse rammaricarsi, mi dispiace: ma io non ho nulla a che vedere con i moralisti e chi fa della propria fede uno strumento per escludere, anziché per incontrare; con chi fa dei propri titoli un dirupo dal quale buttar già tutti gli altri; con chi fa dellla propria ignoranza e della propria "furbizia" una medaglia al merito.
E non ho nulla a che vedere con chi critica senza discutere, demolisce senza costruire, mortifica senza credere. Non ho nulla a che vedere con chi mi parla del mio blog (lo conosco, lo curo io) e con chi mi parlerà magari di questo post, non c'entro nulla con chi non mi parla un po', a quattr'occhi, di sé e del suo mondo. Non ho nulla a che vedere, soprattutto, con chi ha ragione sull'altro.
Cancellare amici da FB non vuol dire in nessun caso rinnegare il passato, significa semplicemente non riconoscere nel presente un obiettivo comune. FB non è immanente, non è la mia storia, solo usandolo come strumento di comunicazione posso viverlo senza "dipendenza", ma anche senza pretesa di completezza narrativa. Profilatemi pure, fatevi un'idea, su di me ne ho almeno un paio più di voi, e più importanti.
Lascerò solo persone rispetto alle quali immagino che il silenzio di oggi sia un episodio: con loro credo in un qualche futuro insieme (non di concordia, quella non mi interessa, ma di incontro sì). Mi scuso in anticipo se sbaglierò: so già che con qualcuno sarà doloroso e in un primo tempo eviterò questi tagli (e soffrirò delle loro eventuali scelte in tal senso), ma non ho premura e non ho paura.
Solo poco a poco ci si apre per quel che si è. Non dico che ci si sveli, non parlo di segreti qua e non sono un eroe: proprio ci si apre un po' e ci si gioca su. Stando a FB, siamo tutti "amici" e va bene così, godiamoci tutti questi "amici", veri o falsi. Per fortuna il mondo è più grande e più arioso di un social network. Voglio che la mia pagina sia dinamica e foriera di nuovo, di sorrisi e di speranza. Il resto non conta.
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