CREED nato per combattere

Con questa pellicola dovrebbe chiudersi la serie di film dedicato a Rocky.Il condizionale è proprio d'obbligo, infatti, non si sa mai e gli sceneggiatori troveranno l'ennesimo nipote od affine pronto ad indossare i guantoni.Nello specifico, trattasi del figlio naturale di Apollo Creed, il primo ed unico avversario di Rocky. Per rendere meno credibile la vicenda, si ipotizza un figlio naturale, non riconosciuto dal padre, nato dopo la morte del Campione Creed e cresciuto in un orfanotrofio. La vita di orfano ha uno scossone quando la moglie di Creed decide di adottare questo ragazzo "difficile" abile con i pugni; lo alleva nei dettami della ricca borghesia, istruzione e buon lavoro in banca. Naturalmente, le pulsioni ancestrali della lotta, il dna hanno il sopravvento ed il desiderio predominante è quello di combattere!Il giovane Credd lascia gli agi e gli ori andando ad allenarsi e combattere nelle periferie. Sempre alla ricerca del passato di suo Padre e di quell'amico fraterno "Stallone". Quest'ultimo, dopo tanti ripensamenti, decide di allenarlo come un credito verso il suo ingombrante genitore. Questa sfida è molto importante per un "Stallone" vecchio e stanco e disilluso,  shiavo del suo passato e di un tumore; formare questo ragazzo, rappresenterà la sua ultima battaglia. Insomma, non so se è più improbabile lo scudetto al virtus Entella o questa stramba trama.Le cose vanno, come devono andare e tutti vivranno felici e contenti (...)Il film è piuttosto lungo, supera le due ore, attori piuttosto credibili e non troppo imballati. Però, manca un elemento decisivo che ha caratterizzato i primi due Rocky, l'ironia. Infatti, nonostante qualche singolo episodio carino, il film si prende troppo sul serio e segue i dettami di una trama, come ho già detto, assolutamente non credibile.Il voto del film è quasi sufficiente, era tutto quello che mi aspettavo.