Un caso da prima pagina sul giornale La Provincia e varia stampa convergente di centrodestra è una ghiotta occasione per farsi belli. Un calcio a Mario Lottaroli per conquistare spazio sui giornali di potere e parte la caccia alla preda. Il capogruppo di Rifondazione protesta tuttavia per un’estromissione che parte da molto prima: i problemi legati alle case popolari consentono di acquisire visibilità, e la politica serve innanzitutto a sconfiggere gli avversari conquistando consenso. Lottaroli si impegna? Ci sa fare? È pratico, teso a risolvere problemi? Allora dà fastidio a un certo modo di pensare. La Federazione per la sinistra è troppo scomoda, per pregiudizio: dopo le elezioni era stata formata una giunta Pd e indipendenti, salvo poi inserire l’assessora Paola Vailati (Prc). Rifondazione torna utile quando si va a votare.
Non ho mai amato fare le cose per finta e non ho alcuna intenzione di iniziare da ora.
All’indomani dell’insediamento della giunta mi era stato conferito l’incarico di seguire le problematiche della casa. Compito che ho assolto contribuendo, non poco, a risolvere i problemi presenti nelle abitazioni pubbliche di via Pagliari e di Via Renzo da Ceri.
Con il passare dei mesi non sono stato più coinvolto in nulla, per cui sono giunto alla conclusione che il mio ruolo non è né riconosciuto, né gradito, tant’è che neppure rispetto all’ultimo avvenimento eclatante, uno sfratto che si sarebbe potuto concludere tragicamente, sono stato coinvolto.
Meglio a questo punto rompere con la finzione e rinunciare ad un mandato che non ho mai potuto espletare pienamente.
Mario Lottaroli
Consigliere e capogruppo Rifondazione Comunista e Federazione per la Sinistra
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