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Cremona, altro assalto cattolico alla sanità pubblica

Creato il 26 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

A Cremona dopo dieci anni di battaglie Medicina dello Sport viene assegnato alle Figlie di San Camillo: il disegno di favorire la sanità privata anche a costo di quella pubblica è un altro assalto del mondo formigoniano alla ex roccaforte rossa, Cremona e provincia. Un disegno di potere aggressivo e inequivocabile.

Medicina dello Sport alle Figlie di San Camillo
L’Ospedale spenderà 20mila euro annui d’affitto

Il pubblico paga il privato

C’è voluta la guerra dei dieci anni per chiudere il cerchio e strappare tutti i servizi all’ex Inam. Già all’inizio degli anni Duemila alcuni dirigenti ci hanno provato: nella sanità però i cambiamenti richiedono spesso tempi lunghi. Ora Medicina dello Sport, pure rimanendo proprietà dell’Ospedale, viene trasferita alle Figlie di San Camillo di via Filzi, e l’ospedale pagherà circa 20mila euro d’affitto. I giovani e le famiglie potranno conoscere meglio la struttura e apprezzare perché no anche il poliambulatorio specialistico. Spariti, chiusi, spazzati via i servizi dell’ex Inam, in centro storico si rafforza così un’altra clinica religiosa, le Ancelle della Carità.
Una decina d’anni fa già ai vertici dell’azienda ospedaliera di Cremona si insisteva sulla crisi del poliambulatorio di viale Trento Trieste, ma il direttore di allora, dottor Coppini, fermò con decisione le volontà di chiusura. Dopo anni di spoliazione e di insistenze è stata la direttrice Simona Mariani, profittando della crisi economica, dei tagli del governo Monti e della lunga scia di sacrifici che mai trovano termine, a proporre prima un progetto di cittadella dei servizi sanitari per razionalizzare spazi e servizi, e poi a depositare la pietra tombale.
I malumori non mancano. Ora a Rosita Viola di Sel non resta altro che lamentare la strana prevalenza del privato, dopo tante battaglie per tutelare il servizio pubblico: e parte una frecciata verso la debolezza della giunta Perri. Polemiche anche da Celestina Villa, segretaria provinciale di Rifondazione Comunista, che lamenta il fatto che i cremonesi ora devono trottare da una parte all’altra della città. L’ex Inam è stato smembrato: centro prelievi in via Dante in affitto, ambulatori in largo Priori, e il trasporto pubblico è una delusione malgrado costosi studi e consulenze per farlo funzionare meglio. Villa è stata assessore comunale e contesta le scelte della Lega, che ci si aspettava diversa da Formigoni. Invece prosegue l’assalto all’ex roccaforte rossa, Cremona e provincia appunto. Discarica d’amianto di Cappella Cantone, scuola di Cielle a Crema, progetto di azienda mista per la gestione dell’acqua, raddoppio della Paullese, servizi sociali e politiche giovanili affidate alle cooperative bianche. Medicina dello Sport? Altra mediazione ciellina! Cremona e provincia non sono più le stesse.

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