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Cremona, il ciclo del cemento e dei rifiuti, e il caso “meridionale” di Cappella Cantone. In allegato il rapporto Ecomafie della Lombardia.

Creato il 05 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Era questo che si desiderava tanto? La provincia di Cremona è ottava in Lombardia per le infrazioni accertate nel ciclo dei rifiuti. Anni fa il regno di Formigoni era considerato un modello nel settore, adesso il modello è cambiato, stravolto, sconvolgente. L’infiltrazione mafiosa, come nota la Direzione nazionale antimafia nell’allegato scaricabile qui (il rapporto Ecomafie relativo alla Lombardia), non ha bisogno di intimidazione. Non è la criminalità a imporsi, bensì un bisogno reciproco che si alimenta di un’intesa. L’imprenditoria zoppica, non riesce a raggiungere gli obiettivi sperati, e conta sull’aiuto più facile e disponibile, senza tener conto delle leggi. E trova mafiosi capaci di discutere in ambienti a contatto con la pubblica amministrazione.

Non c’è bisogno di controllo del territorio, da parte della criminalità organizzata, bensì di offerte adeguate a imprese che vogliono correre e vincere oltre le proprie possibilità. Il caso di Cappella Cantone è tra quelli più strabilianti, per le caratteristiche d’infiltrazione quanto mai meridionali, secondo la Dna.

I reati risultano comunque in aumento nel territorio regionale. La crisi economica e il contemporaneo indebolimento dello Stato, oltre all’acquisizione di nuovi linguaggi e nuove tecniche d’approccio da parte dei mafiosi, hanno reso possibile un effetto che lascia sgomenti. Qui sotto le tabelle che comprendono anche Cremona, all’ottavo posto fra le province lombarde, per le infrazioni commesse nel ciclo nel cemento e in quello dei rifiuti.

Cremona, il ciclo del cemento e dei rifiuti, e il caso “meridionale” di Cappella Cantone. In allegato il rapporto Ecomafie della Lombardia.

Cremona, il ciclo del cemento e dei rifiuti, e il caso “meridionale” di Cappella Cantone. In allegato il rapporto Ecomafie della Lombardia.

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