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Cremona: muore per difendere il posto auto riservato alla compagna disabile

Creato il 20 novembre 2011 da Yourpluscommunication

Cremona: muore per difendere il posto auto riservato alla compagna disabileSiamo in via Capra Plasio, in pieno centro a Cremona. Sono le 17.20 di un sabato festoso: si festeggia la festa del torrone. Lei, Bruna Dondi, disabile, 79 anni. Lui, Guido Gremmi, ex sindacalista di 76 anni, il compagno originario di Bobbio (Piacenza). L’altro: l’assassino, proprietario di un’Audi Q5, targata Brescia.

I due anziani stavano tornando a casa dopo aver fatto la spesa ma, come accade spesso, si accorgono che il parcheggio riservato alla compagna era occupato da un suv nero.

Eppure quello è un parcheggio riservato ai disabili e quello occupato è lo stesso che l’ufficio di polizia locale gli ha riservato da quando alla compagna è stata riconosciuta l’ivalidità al cento per cento dalla Asl cittadina.

Gremmi, allora, aspetta il proprietario e quando arriva, gli spiega che quello che stava occupando è il posto per disabili che il comune ha destinato alla sua famiglia da un mese, finalmente! Ma il proprietario dell’enorme mostro che occupava il posto contestato, ha iniziato a protestare.

Tra i due inizia una discussione dai toni sempre più accesi che non intimoriscono però il pensionato che, per far valere i suoi diritti, dice di aver chiamato i vigili urbani. A quel punto l’automobilista salta sul suo suv, lo mette in moto e lasciando il parcheggio a tutto gas, travolge e uccide il pensionato davanti gli occhi della compagna. Poi ha fatto perdere le proprie tracce.

A chiamare il 118 uno dei testimoni che si erano avvicinati per le grida. Ma il grave trauma cranico del Gremmi ne ha fatto registrare la morte sul posto.

Questo è il resoconto di quanto è avvenuto ieri. Un sabato pomeriggio che ha macchiato di ingiustizia e morte il centro cremonese. Adesso è caccia all’uomo del quale, è stato tracciato un identikit grazie ai testimoni presenti.

L’ uomo di mezza età è accusato di omicidio volontario e a stargli alle calcagna sono gli uomini della polstrada di Lombardia ed Emilia Romagna e gli agenti della squadra mobile cremonese.

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