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Cremona Solidale, cinque anni di lotte contro la gestione Ruggeri-Gipponi

Creato il 22 novembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Roberto Dusi (Cisl) nel video qui sotto, non poteva essere più eloquente, come già Sabrina Negri (Cgil) e Lauro Facchini (Uil) che hanno spiegato com'è stato gestito il personale di Cremona Solidale. Ma non finisce qui. Ci sono altri particolari da ricordare come modello negativo: far meglio si deve e si può. I sindacati sono un'alleanza fra lavoratori, non un'élite di potere ideologico diretta da chissà dove. I problemi emergono in azienda e lì vanno risolti. In questa conferenza stampa dell'aprile 2012 (i video sono di Giancarlo Storti) erano emersi dati di fatto indecorosi e spiegazioni tecniche. Ecco che cosa facevano Ruggeri e Gipponi, prima che intervenissero i sindacati.

Cinque anni di difficoltà all'ospizio Cremona Solidale, sia per i circa 400 dipendenti, che per gli ospiti, che per poter mangiare hanno avuto bisogno continuamente dell'intervento dei parenti, dato che il cda presieduto da Fabrizio Ruggeri riduceva l'assistenza. La Regione taglia i finanziamenti da 15 anni, non li aggiorna nemmeno al tasso d'inflazione e la Fondazione città di Cremona, proprietaria dell'ospizio gestito da Fabrizio Ruggeri, è andata a caccia di contributi pubblici, costituendo la società Cremonacentro 2011 per realizzare con la Banca Popolare di Sondrio un ampio impianto fotovoltaico sui tetti. Nessuno si aspettava di vedere un ospizio trasformato in una centrale elettrica, che ne produce e ne rivende allo Stato a prezzo maggiorato. Proprio grazie alla delibera del 2011 dell'autorità per l'energia e il gas, che ha stabilito di acquistare a prezzo più che proporzionale - circa il triplo - l'elettricità prodotta con energie rinnovabili o naturali, l'ospizio ha realizzato entrate che però non sono bastate. Malcontento continuo infatti tra i dipendenti per gravi problemi organizzativi, fino allo sciopero. Sabrina Negri per la Cgil, assieme ai colleghi Lauro Facchini della Uil e Roberto Dusi della Cisl, ha chiesto a lungo agli amministratori i documenti senza aver nulla. E' poi emerso che la direzione, d'accordo col cda, si approfittava dell'accordo del 2007 sulla pronta disponibilità dei dipendenti per richiamarli al lavoro a ogni occasione, togliendo giorni di riposo che spettavano loro di diritto, e pagando i lavoratori con il fondo per la produttività a loro riservato. L'effetto è che quel fondo è stato prosciugato: così dipendenti venivano pagati con i loro soldi per rinunciare ai giorni di riposo. I turnisti poi non si sono visti riconoscere le festività lavorate. Oltretutto il direttore Gipponi e il cda hanno richiesto una consulenza esterna per la privatizzazione di Cremona Solidale mentre l'ex assessore Luigi Amore acquistava anch'egli un impianto fotovoltaico sul tetto di casa sua. I sindacati hanno tolto la firma all'accordo del 2007 dato che il Comune non aiutava più. Il direttore generale Angelo Gipponi era anche presidente della bresciana Fondazione Città di Dio e si accordava con se stesso per organizzare corsi di formazione a Cremona Solidale grazie alla Città di Dio. E come se non bastasse sono aumentate anche le rette. Problemi che dovranno essere affrontati dal nuovo cda.

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