Attraverso un’operazione metacinematografica, ripercorriamo le vicende del Granduca Sergius Alexander (Emil Jannings), cugino dello Zar di Russia, nei momenti immediatamente precedenti alla Rivoluzione del 1917. Il Granduca, nel corso degli avvenimenti, entrerà in contatto con la Rivoluzionaria Natalie Dabrova (Evelyn Brent), con cui instaurerà una relazione sentimentale. Nonostante non condivida le scelte suicide dello Zar, il Generale Alexander non metterà mai in discussione il suo amore per la Russia, ma sarà destinato a pagare il suo appoggio alla dinastia Romanov. Nella Hollywood del 1928 il Granduca farà la sua ultima battaglia sotto dal direzione del regista Leo Andreiev (William Powell), un tempo rivoluzionario imprigionato per volere dello stesso Alexander.
Discorso a parte merita la sceneggiatura la cui paternità è dubbia. Il soggetto è infatti solitamente attribuito a Lajos Biró, il quale ricevette per questo anche una candidatura all’Oscar. La statuina non gli fu però assegnata a causa della concorrenza di un altro film di von Sternberg, Le notti di Chicago, che con Ben Hecht gli soffiarono il premio. Anni dopo pare von Sternberg sostenesse di essere lui stesso l’autore della sceneggiatura di The Last Command e che questa venne assegnata a Biró solo a seguito di forti pressioni da parte della produzione. La versione più corrente è comunque quella secondo cui il soggetto sia stato opera di Biró che lo avrebbe scritto a partire da un’idea di Ernst Lubitsch (come dichiarato da lui stesso in un’intervista). Lubitsch avrebbe tratto ispirazione dalla storia di un generale dell’esercito imperiale russo, Theodore Lodigensky, che aveva avuto modo di incontrare prima in Russia e poi a New York, dove l’uomo si era rifugiato a seguito della Rivoluzione Russa e aveva aperto un ristorante tipico. In seguito Lubitsch rincontrò Lodigensky, con tanto di uniforme, mentre questi cercava lavoro come comparsa cinematografica per 7,50$ al giorno, proprio la parcella richiesta dal protagonista di The Last Command.
The Last Command è un film imprescindibile che consiglio a tutti di vedere. La fotografia, le scene, l’alta qualità recitativa contribuiscono a renderlo un capolavoro. Ancora una volta la buona edizione della Criterion rende questo splendido film di von Sternberg ancora più bello e godibile. Vi saluto con una scena del film.
Curiosità: Theodore Lodigensky, che ispirò questo film, sotto il nome di Theodore Lodi recitò in diversi film tra il 1929 e il 1935. Tra questi spicca certamente la sua interpretazione del Granduca Michael in Down to Earth del 1932. Cliccando qui potete vedere una sua foto assieme al più celebre Will Rogers.