Con una situazione da mani nei capelli, tra aziende che chiudono e dipendenti in cassa integrazione, consola il fatto che Alessandria si “tiri fuori” dalla fossa della crisi con la corda delle esportazioni. Continua, dall’inizio dell’anno, la crescita dei dati legati all’export in provincia e nel terzo trimestre le vendite all’estero delle imprese alessandrine sono state pari, in valore assoluto, a 1.140.850.654 euro, con un aumento del 21,4% rispetto allo stesso periodo del 2010.
Un anno d’oro. Complessivamente, nei primi tre trimestri del 2011, l’export ha superato i 3,6 miliardi di euro con un incremento del 29%, facendo guadagnare alla città un posto tra le province “che presentano una dinamica particolarmente sostenuta delle esportazioni, con un contributo superiore a 0,17 punti percentuali alla crescita delle esportazioni nazionali”.
Terza in Piemonte, ma stiamo rallentando. Da sottolineare anche che il tasso di incremento delle esportazioni alessandrine risulta pressoché doppio rispetto a quelli fatti registrare dalle altre province piemontesi e decisamente superiore al tasso di crescita dell’export regionale, che è stato pari al 13,6%. In valori assoluti, Alessandria figura al terzo posto in Piemonte per volume di esportazioni, preceduta solo da Torino ( poco meno di 13,2 miliardi di euro) e Cuneo (oltre 4,7 miliardi). In termini percentuali la nostra città “pesa” per il 12,7 del totale dell’export piemontese e, anche in questo caso, figura al terzo posto dopo le province di Torino (46,3) e Cuneo (16,6). Ma attenzione: il tasso di crescita delle esportazioni appare in rallentamento nel corso dei nove mesi considerati (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), passando da un + 44,7 del primo trimestre al +23,1 del secondo e al +21,4 del terzo. Tale tendenza potrebbe denotare un indebolimento della domanda estera, che costituisce uno sbocco importante per le imprese manifatturiere della provincia e potrebbe determinare una flessione dei livelli di attività del settore industriale (flessione che sembrerebbe trovare conferma, data la natura prevalentemente trasformatrice dell’industria provinciale, anche nel progressivo rallentamento del tasso di crescita delle importazioni: +41,7 nel primo trimestre e,successivamente, +11,3 e +7,1).
Cresce anche l’import. Ugualmente in crescita, ma in misura minore, le importazioni, aumentate del 7,1% nel terzo trimestre e del 18,8 nei nove mesi. Nell’arco dei tre trimestri l’import provinciale è stato pari a poco meno di 2,4 miliardi di euro e tale importo consente ad Alessandria di figurare al terzo posto fra le province piemontesi dopo Torino (più di 11,5 miliardi di euro) e Cuneo (oltre 2,9 miliardi).
Come risultato dei dati import-export, il saldo commerciale della provincia è stato di 436.093.312 euro nel terzo trimestre e di 1.218.509.917 euro nei tre trimestri. L’avanzo è cresciuto del 54,8% rispetto al periodo luglio – settembre 2010 e del 55% in confronto ai tre trimestri dell’anno precedente.