Ormai non si tratta nemmeno più di sessismo. C’è chi ora si è spinto pure oltre e questa è la stampa italiana che negli ultimi anni è un proliferare di articoli contro le donne, che si aggiungono agli stereotipi sessisti che da anni ci facevano compagnia nelle piu’ importanti testate a suon di donnine discinte che ammiccano disponibilità in cambio di un click.
E’ un fenomeno in crescita: dall’immagine della ragazzina sexy su articoli che narrano la storia di uno stupro di gruppo, all’articolo che utilizza un linguaggio complice con lo stupratore o l’assassino femminicida.
E’ un anno che i blog femministi della rete raccolgono articoli che descrivono atti di violenza sulle donne quasi come se fossero “momenti di passione” o semplicemente follia ad articoli che usano un vero e proprio linguaggio volutamente maschilista per denigrare la vittima di uno stupro, come il caso di Nino Cirillo ancora aperto.
Nel giro di tre giorni abbiamo raccolto un altro caso è quello de Il Foglio, dove Camillo Langone, già conosciuto per un caso simile, scrive un piccolo articolo di solidarietà e carità cristiana verso chi ha ucciso una prostituta nigeriana per scrivere un libro, il 94esimo femminicidio. Fare la “puttana” ed essere “negra” (parole usate dal giornalista) sono elementi necessari per uccidere una donna, secondo il giornalista de Il Foglio, che mesi prima scriveva un articolo, su Il Giornale, che consigliava di togliere i libri alle donne per il bene dell’umanità.
L’articolo breve che compare nella rubrica “preghiere” perché Camillo Langone dedica una preghiera all’assassino di una donna.
“Per Daniele Ughetto -Piampaschet, che forse ha ucciso per amore una donna nigeriana, di mestiere puttana. Spero non sia stato lui, e se invece è stato lui spero gli venga comminata una pena mite perché chiaramente aveva perso la testa. Una preghiera per Daniele eccetera e per tutti noi maschi che al buio non capiamo più niente. Che ci si attenga sempre alla regola seguente: mai passare la notte con qualcuno con cui ti vergogneresti di passare il giorno. Le negre sono bellissime, e dopo il tramonto anche i trans sono favolosi, e così molte altre battone, baldracche e lapdancer. Ma hai davvero voglia di svegliarti con loro, al mattino? E le porteresti a pranzo nel tuo ristorante abituale? O da tua mamma? La vergogna e il controllo sociale non hanno niente di bello però qualcosa di utile sì“
Può una testata nazionale avere un articolo simile? Un articolo non solo razzista, omofobo ma sopratutto vergognosamente misogino poiché si giustifica un femminicidio, perché una donna che fa la prostituta non si può presentare alla mamma. Da una parte c’è la mamma e da una parte la “puttana”, quella con cui puoi scoparci solo la notte e non puoi presentare alla mamma perché non è una ragazza per bene. Per Camillo Langone sono motivi validi per uccidere una donna e per dedicagli una preghiera perchè i maschi non si controllano. E’ vergognoso.
Il Foglio è anche un giornale che non si fa tanti scrupoli per definire una donna che abortisce come un assassina. Come mai agli assassini di donne fa sconti? E’ chiaro che per certi esponenti la donna occupa una posizione infima della scala sociale sopratutto se non è “una donna da sposare”. E’ possibile che nessuno prenda provvedimenti contro i nostri mass media?
Abbiamo giornali che ormai sembrano provenire dall’Afghanistan e il linguaggio razzista e sessista non viene nemmeno ostacolato. Scriviamo all’Ordine dei giornalisti, che non poco tempo fa si occupò dello stesso caso, facciamogli presente che in un Paese che si ritiene civile non si può avere una stampa che offende le donne, una stampa da Terzo Mondo.
Gentile Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti,
Vi denunciamo una situazione ormai presente da tempo e che non può più passare inosservata poiché ormai va a toccare il tema dei diritti costituzionali dell’uomo/donna e il principio dell’uguaglianza tra i sessi.
La prima segnalazione riguarda un articolo scritto su Il Messaggero dal sig. Nino Cirillo, il quale per narrare una notizia di ordinaria violenza sessuale usava un linguaggio che denigrava la vittima, ritenendola responsabile della violenza subita (l’articolo è QUESTO).
La seconda riguarda un caso simile ma con un linguaggio ancora più grave poiché è presente anche un linguaggio razzista. Mi riferisco ad “una preghiera” scritta da Camillo Langone sul quotidiano Il Foglio (l’articolo è Qui). In questo articolo, il giornalista prega per l’assassino di una prostituta nigeriana e desidera per lui una pena lieve poiché la vittima è una ragazza di facili costumi nigeriana.
Vi chiedo di prendere provvedimenti contro questa situazione poiché in un Paese dove la violenza sulle donne è ormai salita a percentuali che richiedono un intervento da parte del governo ai fini di contrasto, è pericoloso veicolare messaggi simili ed è grave che la stampa cerca solidarietà verso assassini e stupratori andando ad accrescere il fenomeno.
Vi ringraziamo per il vostro lavoro,
Cordialmente
Firma
Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti
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