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Crescere al sud

Da Simonetta Frongia
CRESCERE AL SUD
"Sono 410.000 bambini e adolescenti che al sud vivono in condizioni di poverta' assoluta, piu' in generale le famiglie con bambini fanno invece i conti con una poverta' relativa doppia rispetto al resto del paese. Su un totale di 1.876.000 minori che in Italia vivono in condizioni di poverta' relativa, ben 354.000 si concentrano nella sola Campania". Si discute di questo a Napoli in 'Crescere al Sud', la prima conferenza programmatica sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nel Mezzogiorno promossa da Save the Children e Fondazione 'Con il Sud'.
Crescere al sud e' una vera e propria corsa ad ostacoli che parte "dall'asilo nido, con una frequenza di 4 volte inferiore alla media nazionale e di 2 bambini su 100 in Campania e Calabria". Al termine del percorso scolastico, invece, "c'e' il muro della dispersione con 3 studenti su 10 iscritti nei 5 anni precedenti che mancano all'appello del diploma. Grande assente in questo tragitto il tempo pieno, con un divario nord-sud enorme: nel 2008, nel Nord-Ovest, le classi a tempo pieno hanno raggiunto il 42,6%, nelle regioni del sud sono ferme complessivamente all'8,6% per scendere al 7,1% nelle isole". Tra gli ostacoli piu' gravi per i diritti dei minori al sud, "l'illegalita' diffusa nei 601 comuni ad alta densita' criminale manifesta (il 37% del totale, 1.608) dove vive il 76% della popolazione. Il coinvolgimento diretto dei minori in reati nel 2007 ha riguardato 14.931 casi". Anche sul fronte delle risorse "il quadro e' allarmante. Basti pensare che i fondi per gli interventi sociali trasferiti dallo Stato centrale alle regioni si sono ridotti tra il 2008 e il 2011 dell'85% (da 1.213,2 milioni a 178,5). La spesa in Italia per l'educazione nel 2008 l'Italia si e' collocata al 29 posto su 34 paesi secondo le stime dell'Ocse, con il 4,8% del PIL contro una media del 6,1%. Negli ultimi cinque anni il Sevizio Civile nazionale ha visto ridursi di oltre il 60% i finanziamenti con il conseguente decremento del numero dei giovani in servizio, da 57.119 nel 2006 a 19.412 nel 2010". Le diseguaglianze nei diritti e nelle opportunita' per i bambini "hanno raggiunto al Sud un livello inaccettabile, e se guardiamo al loro futuro c'e' da essere molto preoccupati se oggi 3 giovani su 10 non sono in alcun modo occupati tra i 15 e i 34 anni".  Alcune prime proposte lanciate da Save the Children, quale frutto del lavoro preparativo dell'evento, partono dalla richiesta di destinare da qui al 2013 parte della spesa dei fondi strutturali europei a politiche di contrasto della poverta' minorile, con misure per il sostegno delle strutture e dei servizi per la prima infanzia, fondamentali per lo sviluppo dei bambini in particolare se provenienti da contesti svantaggiati, l'occupazione delle giovani donne e la riduzione della dispersione scolastica. "Per creare 100.000 nuovi posti in asilo nido o strutture educative per l'infanzia basterebbe solo il 7% dei 29 miliardi di euro dei fondi strutturali non ancora impegnati," ha dichiarato Raffaela Milano, direttore programmi Italia-Europa di Save the Children. "Ma per incidere profondamente sulle opportunita' dell'infanzia al sud proponiamo di creare nei comuni ad alta densita' criminale aree ad alta densita' educativa che, grazie a risorse stanziate da Regioni e ministero dell'Istruzione, prevedano progetti per l'aumento del tempo scuola, lo sviluppo e la formazione di una coscienza civile, democratica e responsabile fondata sull'educazione ai diritti di cittadinanza, e consentano il potenziamento degli interventi di volontariato, rifinanziando ad esempio il Servizio Civile Nazionale e favorendo i tirocini presso associazioni di volontariato riconosciute". Quindi "proponiamo la creazione di fondi regionali finanziati dai proventi delle sanzioni pecuniarie inflitte ai responsabili di opere abusive per il recupero delle aree degradate da destinare ai bambini, per il gioco e per lo sport".
Fonte: http://www.direnews.it/newsletter_minori/anno/2011/settembre/30/?news=05

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