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Crescina ritirata dal mercato: è inefficace contro le calvizie

Creato il 19 marzo 2012 da Informasalus @informasalus

crescina
Il Codacons chiede che tutti i cittadini che hanno utilizzato la Crescina vengano rimborsati

“Non vi è alcuna evidenza scientifica di un'attività del prodotto di far ricrescere i capelli” e la “molecola innovativa” che veniva pubblicizzata “non appare credibile dal punto di vista chimico”.
La Labo Europa, azienda svizzera produttrice di cosmetici, ha ritirato dal mercato la Crescina, noto prodotto contro la calvizie, in seguito ad una diffida del Ministero della Salute. Sulla Crescina la Procura di Torino aveva aperto un'inchiesta e indagato per l'ipotesi di reato di frode in commercio, il titolare italiano della ditta la cui sede italiana è a Padova.
Dalle analisi svolte dall’Istituto Superiore di Sanità era risultato che “non vi è alcuna evidenza scientifica di un’attività del prodotto di indurre la crescita dei capelli”, come invece promesso dalla pubblicità. Gli spot pubblicitari della Crescina reclamizzavano infatti la capacità di “risveglio delle cellule staminali assopite”, che, invece, secondo la relazione dell'Istituto Superiore di Sanità, “appare immotivato” in quanto il prodotto “non ha alcuna capacità di agire sulle cellule staminali o sul follicolo pilifero”.
La relazione dell’ISS aveva inoltre evidenziato che se ciò fosse stato vero, il prodotto non avrebbe potuto essere definito un cosmetico ma avrebbe dovuto essere qualificato come medicinale, ed essere pertanto soggetto a tutti i controlli previsti per i farmaci.
Dopo la decisione del Ministero della Salute che ha portato al ritiro del prodotto, il Codacons ha annunciato di voler portare avanti una battaglia per far ottenere a tutti i cittadini che hanno utilizzato il prodotto, il rimborso di quanto pagato oltre che l'eventuale risarcimento del danno subito.
“L'inefficacia dimostrata della molecola contenuta nella Crescina, che non era assolutamente atta a far ricrescere i capelli, legittima tutti coloro che hanno acquistato in buona fede il prodotto ad ottenere il rimborso di quanto pagato – ha affermato il presidente Codacons Carlo Rienzi – non solo: i consumatori possono addirittura chiedere il risarcimento del danno morale per la forma di 'inganno' subito. Invitiamo tutti gli acquirenti della Crescina a rivolgersi alla nostra associazione per far valere i propri diritti ed ottenere indietro quanto pagato”.


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