Maximilian Voloshin è uno dei più importanti poeti russi, nato a Kiev nel 1877 fu il padre del simbolismo russo ma la sua eredità più importante non si trova nei poemi e nei versi, bensì in una casa.
Nel 1983 la madre di Voloshin acquistò una piccola abitazione nel villaggio di Koktebel, in Crimea, che presto divenne rifugio per il figlio e per i suoi amici poeti, artisti, filosofi e scrittori che da Mosca e Pietroburgo lo venivano a trovare passando alcuni mesi presso quella dimora, piccola Atene in riva al mare dell’Ottocento.
A Koktebel la poetessa Marina Tsvetaeva incontrò il suo futuro marito, Sergei Efron: erano poco più che adolescenti quando si innamorarono su quella spiaggia della Crimea. A Koktebel il poeta Mendelstam si divertiva a scandalizzare i locali con i suoi capelli lunghi e il suo modo disordinato di vestire. A Koktebel la poetessa Anna Achmatova si faceva affascinare dall’esotismo di una regione mediterranea, abitata da genti musulmane, carica di storia e bellezza, con fiordi a precipizio sul mare caldo.
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