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La trama (con parole mie): le vicende dell'Unità di analisi comportamentale dell'FBI proseguono legate al destino dell'agente Prentiss, data per morta nel corso della stagione precedente ed in realtà impegnata sotto copertura nella caccia a quello che è stato la sua nemesi per anni.Risolto il caso di raccordo tra le due annate, i componenti della squadra tornano alla loro routine di cacciatori di psicopatici e serial killers, dedicandosi, tra le altre missioni, anche a rapine in banca, rapimenti ed attentati: nessuno sconvolgimento li attende, anche se non saranno poche le difficoltà che si troveranno ad affrontare per consegnare alla giustizia alcuni assassini particolarmente spietati.Nel frattempo, Morgan chiuderà i conti con una vecchia, brutta storia legata alla sua famiglia, Hotchner troverà un nuovo amore e Rossi farà i conti con la perdita di una persona importante del suo passato.
Negli ultimi anni l'estate di casa Ford è sempre stata inesorabilmente segnata dalla visione di quelli che sono i due serial più longevi passati su questi schermi dai tempi dell'indimenticato Lost: Grey's anatomy e, per l'appunto, Criminal minds.Considerata la passione del sottoscritto per il genere crime ed i serial killers e di Julez per i morti ammazzati - siano essi figli del grande o piccolo schermo, o della Letteratura -, un prodotto come questo riesce a sfondare una porta spalancata qui al saloon, pur avendo perso, nel corso degli anni, quell'alone quasi horror che aveva caratterizzato le prime due stagioni ed il personaggio di Gideon - il mitico Mandy Patinkin ora trasferitosi all'ottimo Homeland -.
Il titolo riesce comunque a restare interessante evitando almeno in parte l'effetto deja-vu di puntate dallo svolgimento fotocopia presente - ed in crescendo - in prodotti simili come Cold case, e resta a mio parere il miglior serial dedicato al profiling e ad una delle nuove scienze più affascinanti cui approcciarsi: a questo proposito, ricordo - e consiglio a tutti, per quanto di difficile reperibilità - l'autobiografia dell'ex agente FBI John Douglas, Mind hunter, che ricostruisce le gesta sul campo - e le interviste a molti serial killers noti - di uno dei padri fondatori dello studio della mente applicata ai crimini violenti.
Tornando ai nostri cacciatori di mostri, ho trovato questa settima stagione più efficace della precedente soprattutto rispetto ad un crescendo che ha visto un salto di qualità netto avuto dall'ultima manciata di puntate, tutte sia tecnicamente che in fase di scrittura di ottima fattura: lo stesso approfondimento dei protagonisti - pur non molto marcato, come del resto è sempre stato - è risultato efficace, dalla ripresa della vicenda della cugina scomparsa di Morgan al nuovo amore di Hotchner, per la prima volta apparso in grado di superare il dramma dell'uccisione della moglie, avvenuta qualche stagione or sono.
Chiudendo un occhio sul marchettone a Patricia Cornwell - autrice di best sellers che non ho mai particolarmente amato -, il resto degli approfondimenti e delle trame risulta efficace, lascia il giusto spazio ai protagonisti - ottimo il lavoro, ad esempio, sul rapporto tra Rossi e l'ex moglie malata - e per una volta non culmina in un season finale necessariamente spezzato in due tra una stagione e l'altra: un cambio di rotta gradito che non diminuisce la curiosità di scoprire che ne sarà dell'unità - in particolare, del membro che pare uscirà dal team - e quali casi la attendono, coltivando come sempre la speranza che l'ex mentore di Reed, il già citato Gideon, possa un giorno tornare nelle vesti di pericolosissima nemesi.
Nel frattempo, se almeno in parte siete amanti del genere e non avete ancora avuto modo di seguire le gesta dei protagonisti di questa serie, il mio consiglio è di riscoprire Criminal minds fin dall'inizio, godendovelo magari tutto d'un fiato: in fondo, parliamo di una proposta in grado di regalare una panoramica del lato oscuro della mente in modo chiaro e plausibile anche ai profani, di avvincere neanche ci si trovasse all'interno di una proposta action in stile 24, e soprattutto di fornire un'alternativa decisamente più valida rispetto al posticcio e sempre troppo patinato CSI, rivale storico che, per quanto mi riguarda, non ha mai retto il confronto.
MrFord
"At the works of my gods
I glaze my heart to be
the nature of dark
awake my soul to see
at the works of my gods
I glaze my heart to be
with an evil mind
...flamed my heart will be."
Immortal - "Within the dark mind" -
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