2000: Small Time Crooks di Woody Allen
Una delle opere meno riuscite del regista newyorchese, a cui dobbiamo più di un capolavoro ma anche svariati scivoloni.
Diseducativo il messaggio di fondo. In un mondo come l’attuale che vede il trionfo dell’ignoranza e della volgarità, irridere nei confronti di chi sente la necessità di elevare la propria cultura non mi sembra il massimo. Nella coppia di cui si parla nel film lui ama la vita semplice, lei aspira a un mondo più elev ato: Allen porta lo spettatore a simpatizzare con il primo… Sembrerebbe una cosa naturale: il problema è che il film non polemizza con i «colti», non li presenta come ipocriti vacui snob… La polemica sembra invece riguardare la «cultura» in quanto tale col messaggio che di questa non ne abbiamo bisogno: perché andare a un concerto o a un museo quando si può benissimo passare il tempo in uno stadio o facendo una bella partita a poker? Il film sembra volerci dire che ognuno dovrebbe rimanere al suo posto… e che i tentativi di migliorarsi lasciano il tempo che trovano. La cosa francamente mi sembra terribile.
Criminali da strapazzo difetta poi anche nella sua struttura, tutt’altro che unitaria. L’impressione è di assistere a tre film separati, ognuno indipendente dall’altro: la rapina alla banca, l’improvvisa ricchezza, il furto della collana. Tre situazioni che vivono benissimo ognuna per proprio conto e che non necessitano l’una dell’altra. Assistendo a una ci si dimentica completamente della precedente.
Resta la maestria nello scrivere battute fulminanti e nel dirigere gli attori (tutti formidabili, dire che Tracey Ullman è strepitosa è dire poco).
p.s.
tra i pregi del film è da annoverare il formidabile doppiaggio
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