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Crisi Cipro, raggiunta intesa sul prelievo forzoso sui depositi

Da Mrinvest

Sempre più grave la crisi Cipro. Tassa del 20% sui depositi sopra 100 mila euro presso la Banca di Cipro e del 4% per le altre banche. Dopo Cipro potrebbe toccare a noi?

Crisi Cipro, raggiunta intesa sul prelievo forzoso sui depositiLa crisi Cipro è stata un terremoto sui mercati europei e non solo. L’ipotesi di tassare i depositi bancari dell’isola è stata confermata con un accordo tra il Governo di Nicosia e la Troika (delegazione formata dagli emissari di Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea).
L’aliquota del 20% applicata sui depositi sopra 100 mila euro custoditi presso la Bank of Cyprus, e quella del 4%, sempre sopra quella soglia, per le altre banche, sta scatenando il panico. Anche i risparmiatori di altri Paesi deboli temono che la crisi Cipro ed il provvedimento di tassazione conseguente, sia solo un esperimento prodromico

dell’Europa per impostare misure simili anche in altri Stati dell’Eurozona alle prese con problemi di sostenibilità del debito pubblico, tra cui l’Italia.

Va detto, ad onor del vero, che mai è stato fatto accenno a livello ufficiale a misure di tale genere nel nostro Paese. Tuttavia, il timore esiste, perché da Berlino si lanciano proposte in tal senso. Il capo economista di Commerzbank, il secondo istituto bancario tedesco, ha calcolato che, tassando i patrimoni finanziari netti degli italiani (pari al 173% del Pil) con aliquota del 15%, Roma riuscirebbe a fare scendere improvvisamente il rapporto tra debito e Pil al 100%.

La crisi Cipro, poi, ha avuto anche come conseguenza la chiusura delle banche fino a martedì prossimo, oltre che lo stop ai prelievi da bancomat e l’impossibilità di effettuare pagamenti dal proprio conto. Misure tese ad evitare il deflusso dei capitali, ma che potrebbero portare ad una corsa agli sportelli non appena saranno riaperti gli Istituti.

Va evitata comunque una confusione. A livello europeo esiste da un paio di anni (in Italia da molti anni) una garanzia fino a 100 mila euro sui depositi, ma essa riguarda il caso di fallimento della banca e non tutela il risparmiatore dal rischio di un prelievo forzoso, come nel caso della crisi Cipro. Quindi, se un Governo a Roma decidesse di tassare i nostri depositi, non ci sarebbe alcuna tutela da parte del Fondo interbancario di tutela dei depositi.

Un segnale affatto positivo viene dalla Spagna, dove il Governo ha annunciato una tassa sulle banche che sarà pari allo 0,10-0,20% dei depositi, complessivamente pari a 1.500 miliardi di euro. Tuttavia, ciò potrebbe essere considerato il primo passo per arrivare ad una qualche forma di tassazione diretta dei risparmi depositati presso le banche spagnole, infrangendo così un tabù storico che non li hanno visti mai tassati con prelievi forzosi. Staremo a vedere.


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